Milano,in mostra bioplastiche green dell’Istituto italiano di tecnologia

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Domani, 3 settembre, inaugura a Milano presso Amy D Arte Spazio (Via Lovanio 6), la mostra Fast/Digiuno, a cura di Anna D’ambrosio. In mostra il lavoro di artisti come Sasha Meret, Marcin Klocek e Daniele Franzi. Accanto alle opere d’arte verranno esposte le bioplastiche ecocompatibili ottenute da scarti vegetali realizzate dai ricercatori dell’Istituto italiano di tecnologia. “In mostra per Fast, inedito progetto economART, opere create attorno al tema del digiuno, inteso non solo come provocazione nell’anno di Expo 2015, ma come occasione di riflessione, ricca di possibili interpretazioni.- si legge in una nota dell’Istituto Italiano di Tecnologia.- La maggior parte dei lavori esposti sono stati pensati appositamente per la mostra, mentre altri davano già una lettura personale del digiuno come metafora di altri vuoti e sconfitte.

fj_polimi-plastica-vegetaleScenari differenti, interpretazioni inedite e inattese del contemporaneo: un punto di vista fuori dal coro sul tema del cibo”. “In questo contesto artistico – spiegano dall’Istituto Italiano di Tecnologia- si inserisce il lavoro del gruppo Smart Materials dell’Iit guidato da Athanassia Athanassiou che ha sviluppato un metodo per la produzione di plastica a partire da scarti alimentari e di produzione. Da caffè, cioccolato, prezzemolo, cannella e altro si possono produrre polimeri plastici con diverse proprietà meccaniche che, oltre a non impattare sull’ambiente grazie alla loro biodegradabilità, incorporano le proprietà degli “scarti” da cui sono prodotte. Ad esempio la plastica prodotta dalla cannella risulta essere anche anti-batterica sfruttando le sostanze presenti nella pianta. Inoltre ogni plastica, a seconda del prodotto di scarto di partenza, può avere caratteristiche meccaniche (flessibilità, resistenzaàecc) differenti per adattarsi alle diverse tipologie di prodotto. Il processo di produzione, rispetto alle bioplastiche già esistenti, è più veloce e a ridotto impatto ambientale. Un materiale 100% green, che in più potrebbe consentire di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti biologici”. “L’integrazione dell’arte con la scienza è sempre affascinante, in fondo in qualche modo uno scienziato condivide una forte creatività con l’artista”, afferma Athanassia Athanassiou. “Inoltre le nostre bioplastiche potrebbero rappresentare un’importante risorsa nel campo del design di accessori per la moda, quali borse e indumenti totalmente ecocompatibili trasformando gli scarti in materia prima senza impattare sull’ambiente”, conclude la ricercatrice. Dal 3 al 21 settembre sarà così possibile osservare opere d’arte dal forte contenuto sociale e artistico insieme alle bioplastiche, sotto forma di strisce e cocci, indicatori olfattivi del cibo da macero, che verranno esposte in una sezione dedicata, curata dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Per maggiori informazioni: http://www.amyd.it/

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