Posthuman Time, il futuro è presente: un’analisi sui tempi nascenti alla luce delle nuove tecnologie

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Posthuman Time. Il futuro presente: i nuovo libro, disponibile in formato e-book e cartaceo, è un’analisi atipica ed eclettica sui nascenti tempi alla luce delle nuove tecnologie

E’ uscito Posthuman Time. Il futuro presente (ebook e cartaceo) per i tipi della Carmelina edizioni di Ferrara-Roma. Volume collettaneo a cura del futurista R. Guerra, note di Cristiano Rocchio (filosofo di Padova) e Maurizio Ganzaroli (scrittore multimediale di Ferrara).Trattasi di una Analisi futuribile, atipica e eclettica, sui nascenti tempi postumani, alla luce delle nuove tecnologie e degli effetti socio-culturali, con scansioni anche storico sociali nel futuro anteriore e poetico-letterarie contemporanee. Gli autori: Pierluigi Casalino (Imperia, storico e esperto mondo arabo, su Dante, anniversario 750), Maurizio Ganzaroli (racconti noir/futuristici) , R. Guerra (sul Transumanesimo e intervista a Zoltan istvan, candidato futurista alle presidenziali Usa 2016), Achille Olivieri (storico e filosofo docente di Padova, sulla prima guerra mondiale e Erasmo da Rottardam) , Cristiano Rocchio (sulla fine dell’800 e la nascita del Futurismo storico) , Marco Tani (Poeta sperimentale di Ferrara, inediti 2015) , Bruno Vigilio Turra (Sociologo di Trento e sociocibernetico, testi per la societa della conoscenza futura) , Stefano Vaj (di Milano, futurologo e avvocato, sul transumanesimo futurista e la Biopolitica) *Cover di Giancarla Parisi.
Alcuni estratti del volume:
(Casalino) …” Dante è gigantesco in tutte le sue manifestazioni, manifestazioni profetiche e fuori di ognischema contemporaneo, anche se ovviamente si riconosce che Dante resta figlio della sua epoca. Ma come in ogni intellettuale della sua statura si coglie la prospettiva di lungo respiro che fa di Dante un patrimonio unico nella cultura e nella scienza dell’umanità. L’universalità e l’universalismo di Dante Alighieri sono, per concludere, un punto di partenza e non d’arrivo. In questo senso si può parlare senza errore di un Dante futurista … “; (Ganzaroli)...” Non riesco a trovare il ricordo di me stesso, in questo corpo che non mi appartiene. Lucidi prolungamenti della mia coscienza, che sorridono al buio della stanza vuota, che mi rende sempre più… Cosa? …Nessun rumore mi aiuta a far passare il tempo, o per lo meno a calcolarlo. …Ecco fatto. Avrebbe avuto la sua rivincita sul mondo e sulla redazione del New York. …Frank scaricò i dati dalla macchina attraverso una penna elettronica….“; (Guerra) …” Anche in Italia, il Transumanesimo appare tra futurismo sociale e “epistemologia” contemporanea, scienza d’avanguardia, temi dirompenti e “positivi”, controcorrente forse, rispetto a certo trend spesso pseudoecologico o minimalista regressivo in gran voga (e sospetto autocompiacimento) nell’attuale cosiddetta società liquida….”; (Olivieri) …” La Grande guerra costituisce in questa riscoperta dell’umano il naufragio delle tradizioni e l’apparizione del legame francescanesimo e arte della guerra. …Esiste una sottile ombra rinascimentale, diffusa tra Ariosto e Cervantes in questi uomini che si intersecano, come lo stesso maggiore amico di Rosselli che aveva vissuto la campagna di Libia e ne recava sul viso due cicatrici. ..E’ utile osservare come in questi “umanisti ribelli” si sviluppi un discorso sulla “umanità-humanitas”, un problema antico quanto antico e moderno è il pensiero di Erasmo….”: (Rocchio)... “ Il nuovo uomo futurista, liberato attraverso la pazzia dalla sterile razionalità e dalle scorie sentimentali borghesi, rigenera creativamente la realtà attraverso la tecnica. … I manifesti futuristi richiamano Erasmo da Rotterdam e la sua follia che, come egregiamente interpreta Achille Olivieri, è il filosofico sogno infinito dell’amoroso folle, acquisire il sapere. Ed anche, aggiungiamo, il proposito di cercare la conoscenza: i poeti, i pittori e gli scultori futuristi si dichiaravano folli, auspicavano la rigenerazione dell’uomo e raffiguravano il movimento, ossia il soggetto insieme ai suoi accidenti. Questo implica la funzione rinnovatrice della follia e l’esigenza di nuovi codici, per interpretare e rappresentare la realtà…”; (Tani)…”Sei l’algoritmo che risolve quest’alfabeto di passi elementari che porta all’ideogramma. …I quanti non han metro distanze né giudizio. ..Non c’è sponda d’oceano tanto vasta da non nutrire l’intento d’ammarare. ….Il punto di ammaraggio è Itaca tuttora. …Così la mia fragilità acquista furia d’elica ma sa d’ultraleggero ad ala fissa….”; (Turra)…” Siamo destinati a vivere in un ambiente tecnologico intelligente all’interno del quale ripensare profondamente i nostri bisogni dati per scontati per lungo tempo. Non possiamo più pensare di poter semplicemente gestire le nuove tecnologie intelligenti secondo la vecchia logica fordista; le nuove tecnologie tendono infatti a cambiare il nostro mondo di vita e noi stessi in quanto esseri umani, in modo mai visto prima: di fronte ad esse non possiamo permetterci di essere consumatori passivi, ma siamo spinti a sviluppare nuove progettualità, a costrire nuove capacità, ad optare per un deciso salto di consapevolezza…”; (Vaj)...Il transumanismo a mio avviso è, e deve essere, essenzialmente una futurologia che ci inviti ad un ritorno sul promontorio dei secoli, secondo la formula marinettiana.. …I valori postumanisti e transumanisti restano strettamente minoritari e patrimonio al meglio di sparute élites, così che il terreno oggi fondamentale è un’azione culturale, prima che politica, mirante a cambiare quella che sono le mentalità tuttora correnti…”.

Recensione di Roberto Guerra

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