Da Maggiordomo di palazzo a re dei Franchi, fu il vincitore della celebre battaglia di Poitiers e riuscì ad ampliare notevolmente i confini del regno
Carlo Martello è il vincitore di Poitiers, reso celebre in epoca contemporanea da un’ironica e pungente canzone dedicatagli dal cantautore genovese Fabrizio De Andrè, dal titolo “Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitiers“. Maestro di palazzo del re dei Franchi, ampliò parecchio i confini del regno e lo protesse dai Mori oltre che dai Sassoni, dai Frisoni, dai Bavari e dagli Alemanni.
Carlo detto Martello o anche Marcello, nato nel 690 a Quierzy, fu dapprima Maggiordomo di palazzo, ma dal 737 al 741 esercitò il potere regale pur non avendone il titolo. Era l’unico figlio di Pipino di Herstal, Maggiordomo di palazzo di Austrasia e in seguito di tutti i regni dei Franchi. Quando prese il posto del padre il suo potere fu fin da subito forte e la sua influenza a corte si faceva sentire in ogni ambito. Il suo obiettivo principale era quello di combattere i nemici esterni, ovvero tutti i popoli confinanti del regno. Nel 732 Carlo affrontò gli eserciti musulmani del governatore di al-Andalus ?Abd al-Ra?m?n al-Gh?fiq?. Il celebre scontro di Poitiers rientrò proprio in questo contesto, e benché le cronache riportino i Franchi come vincitori della battaglia, pare che in realtà non ci furono né vincitori né vinti e le scorrerie saracene continuarono ancora per diversi anni.
Nel frattempo, a mano a mano che il potere della dinastia merovingia andava diminuendo e questi venivano accusati di essere dei “re fannulloni”, i maggiordomi di palazzo accrebbero il loro potere. Fu così che, nel 737, dopo la morte del re Teodorico IV, Carlo decise di non scegliergli un successore, e di assumere direttamente il potere regio. Era la prima volta che un re non assurgeva al titolo per eredità, e Carlo Martello regnò in modo del tutto illegale. Nonostante questo si riscattò agli occhi del popolo che lo accettò e ne legittimò il potere perché riuscì a mettere fine a tutte la ribellioni, facendo regnare la pace.
Carlo morì Quierzy-sur-Oise il 22 ottobre del 741, ma lasciò ai suoi successori un’eredità non indifferente. I figli Pipino il Breve e Carlomanno si spartirono il regno, che in seguito sarebbe tornato ad unificarsi sotto il potere del figlio di Pipino, ovvero colui che è passato alla storia con il nome di Carlo Magno, che ampliò i confini ancora più di quanto non avesse fatto suo nonno e si fece incoronare primo imperatore del Sacro Romano Impero.