Quando se ne parla, inoltre, lo si fa con toni allarmistici e in occasione di eventi per lo più negativi, come disastri, maltempo e degrado
Di ambiente si parla poco e se ne parla male. Nei primi nove mesi del 2015, solo il 3,3% dei servizi andati in onda sui tg italiani (contro il 4,9% di quelli europei) trattava di temi ecologici. Quando se ne parla, inoltre, lo si fa con toni allarmistici e in occasione di eventi per lo più negativi, come disastri, maltempo e degrado. Non vi è quasi per nulla attenzione alle notizie “positive”, che invece vengono valorizzate dalle emittenti estere.
Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto 2015 sulla copertura delle notizie ambientali da parte dei tg delle 7 principali tv italiane redatto dall’Osservatorio Eco Media, think tank istituito da Pentapolis Onlus in collaborazione con l’Università Lumsa e in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia. Il rapporto, che ha messo a confronto i tg di prima serata di 7 emittenti nazionali (Rai1, Ra2, Rai3, Rete4, Canale5, Italia1, La7, per un totale di 35mila servizi), con quelli di tre emittenti estere (l’inglese BBC One, la francese France2 e la spagnola TVE La1, per un totale di 13mila servizi) verrà presentato venerdì 27 novembre nel corso di un incontro all‘università Lumsa.
“Dopo esserci concentrati l’anno scorso sulle principali testate di carta stampata, abbiamo analizzato quest’anno i principali tg nazionali – spiega Massimiliano Pontillo, presidente Pentapolis Onlus – Il nostro obiettivo è, infatti, offrire una fotografia di come i temi ecologici vengano effettivamente trattati dai vari settori dell’informazione nazionale, per aiutare ad aumentare livello e qualità delle coperture offerte. Ma vogliamo anche dare indicazioni ad associazioni e imprese su quali sono gli aspetti dei fatti ambientali che maggiormente riescono a ‘bucare lo schermo’ e ad essere trasformati in notizia”.