Peggio dell’uragano Sandy che nell’ottobre 2012 ha colpito gli USA orientali provocando danni per oltre 60 miliardi di dollari: il bilancio della tempesta Jonas, seppur ancora provvisorio, è catastrofico. La neve è caduta copiosa con picchi di oltre un metro tra Virginia e West Virginia, ma anche il Maryland è letteralmente sommerso. Proprio in Maryland, sul litorale ad Assateague Island è stata registrata la raffica più forte della tempesta: 137km/h. Il litorale è stato inondato dall’oceano Atlantico, con pesanti danni tra Delaware e New Jersey. Complessivamente le vittime sono almeno 19, di cui 3 a New York City. La capitale, Washington D.C., è da mezzogiorno di venerdì virtualmente ferma e in massima allerta: sabato ha registrato la peggiore fase della tempesta, con venti violenti, visibilità quasi nulla, grandi accumuli di neve e temperature gelide in discesa, fino alle minime che si sono avvicinate ai -20°C. La metro di Washington, che serve gli Stati limitrofi di Virginia e Maryland, sara’ chiusa almeno fino a lunedi’, mentre il sindaco, Muriel Bowser, ha chiesto ai cittadini di rimanere a casa e lasciar lavorare le macchine spazzaneve. La tempesta ha messo in crisi notevolmente il traffico aereo, con oltre 12mila voli cancellati e la previsioni che i voli non cominceranno a riprogrammarsi fino a lunedì nei vari scali principali.