Infarto del miocardio: cause e fattori di rischio, diagnosi, cura e prevenzione

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L’infarto del miocardio è causato da un improvviso restringimento o dalla completa occlusione dei vasi coronarici che portano il sangue ossigenato e ricco di nutrienti alle cellule cardiache.

CAUSE E FATTORI DI RISCHIO: La causa più frequente di occlusione è la trombosi, una conseguenza naturale dell’aterosclerosi . Tra i fattori di rischio: sesso maschile, mentre per le donne il rischio aumenta dopo la menopausa, fumo attivo e esposizione passiva, diabete mellito, ipertensione arteriosa, elevati livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, familiarità (rischio aumenta in presenza di fratelli o sorelle, genitori o nonni con infarto), sedentarietà, obesità, stress, uso di droghe stimolanti come cocaina e anfetamine, sforzi violenti, ritmi circadiani: il 40% di tutti gli infarti avvengono al mattino tra le 6 e le 12, probabilmente in seguito al picco cortisolico.

INFARTO MIOCARDIO 1SINTOMI: Tra i sintomi più frequenti: dolore al petto, sudorazione fredda profusa, stato di malessere profondo, nausea e vomito. Possono essere riportati anche stordimento e vertigini, mancanza di respiro in assenza di dolore toracico, svenimento con perdita di coscienza.

DIAGNOSI: Per la diagnosi si procede con l’anamnesi del paziente, analizzando segni e sintomi. Si procede con l’esame obiettivo e la visita medica, controllando la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, il battito cardiaco e il funzionamento polmonare. Tra le indagini e le analisi strumentali: ECG, analisi del sangue/ dosaggio degli enzimi cardiaci, ecocardiogramma, cateterismo coronarico e coronografia, risonanza magnetica nucleare e TC, elettrocardiogramma sotto sforzo.

INFARTO MIOCARDIO 3CURA: Se si sospetta di avere un infarto, occorre chiamare subito il 118. Se non ci sono servizi medici d’emergenza disponibili, bisogna farsi accompagnare da qualcuno all’ospedale più vicino dotato di pronto soccorso. I farmaci impiegati per curare un infarto includono: aspirina, trombolitici, altri anti-aggreganti piastrinici, altri farmaci che fluidificano il sangue, antidolorifici, nitroglicerina, beta-bloccanti, farmaci che abbassano il colesterolo.Oltre ai farmaci, il paziente può essere sottoposto ad angioplastica e stent coronarici. L’angioplastica d’emergenza dilata le arterie coronarie ostruite, lasciando che il flusso sanguigno arrivi più liberamente al cuore. I medici inseriscono un lungo e sottile tubo (catetere) che passa attraverso un’arteria, in genere nelle gambe, sino ad arrivare all’arteria del cuore ostruita.

INFARTO MIOCARDIOIl catetere è dotato di una speciale punta a palloncino che, una volta posizionata, viene rapidamente gonfiata in modo da dilatare l’arteria bloccata. Allo stesso tempo uno stent metallico può essere inserito nell’arteria per tenerla aperta a lungo termine, ripristinando così il flusso di sangue al cuore. I medici, in rari casi, possono effettuare un intervento di bypass di emergenza al momento dell’infarto. In alternativa, il medico può suggerire di sottoporsi a questa procedura dopo che il cuore ha avuto il tempo di riprendersi dall’infarto.

PREVENZIONE: Per prevenire l’infarto del miocardio occorre: smettere di fumare; mantenere il peso ideale; alimentarsi con cibi poveri di grassi animali; praticare un esercizio fisico regolare e senza eccessi (es. camminare 30 minuti al giorno per 5 giorni a settimana) per migliorare la funzionalità del muscolo cardiaco, controllare diabete, colesterolo e pressione alta.

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