Dal 1 gennaio fino al 26 aprile 2015 sono state uccise più tigri in India, ben 28 esemplari, che per tutto il corso del 2015. La causa potrebbe essere il forte aumento del bracconaggio e della domanda di pelli e di altri parti del corpo dell’animale. A lanciare l’allarme è The Hindustan Times. Gli episodi di bracconaggio si sono verificati in alcuni dei più celebri parchi protetti della Tigre del Bengala, come la storica riserva di Corbett, nello stato settentrionale di Uttarakhand e quella di Kaziranga nel nord orientale Assam, dove si è registrato anche un aumento delle uccisioni di rinoceronti.
Lo scorso anno le tigri uccise furono 25; lo sterminio avviene per prelevare pelle e altri parti che sono molto ricercate sul mercato cinese e in quelli asiatici. Si stima che nei parchi protetti indiani vivano 3.200 esemplari che rappresentano il 70% della popolazione mondiale di tigri. Nonostante la minaccia del bracconaggio, però, dal 2010 al 2014 il numero delle tigri è salito del 30%. Secondo la National Tiger Conservation Authority (NTCA) questo aumento è dovuto a un maggiore impegno nel proteggere le aree protette.