Può la dimensione estetica indicare ancora visioni prospettiche creative nel XXI secolo, era bipolare tra nuovi grandi progressi scientifici (da Internet alle Neuroscienze, all’Intelligenza Artificiale, alla Robotica e la Fisica contemporanea) e paradossale e schizoide crisi epocale, tra politocrazia, irrazionalismo eco new age e nuovi fondamentalismi religiosi anche terroristici ben noti? Per i nuovi futuristi o meglio futuribili italiani e contemporanei emergenti in certo anche insospettato panorama culturale italiano (a volte sommerso per colpa di certa massmediologia specchio, di certo retaggio passatista italiano stesso), si ma l’aut aut è imminente. E’ quel che traspare dal (forse non a caso) libro eBook digitale, appena uscito per i tipi di Deleyva editore (Roma), editrice specializzata in testi ciberculturali e diretta dall’architetto transumanista E. J. Pilia: ovvero Futurismo Renaissance. Marinetti e le avanguardie virtuose, a cura di P. Bruni del MIBACT (Ministero dei Beni Culturali), scrittore, saggista, direttore archeologo ed esperto di cultura mediterranea e futurismo e dell’outsider poeta futurista R. Guerra, noto nell’avanguardia per diversi lavori e fin dal secolo scorso su Marinetti e il futurismo. E-Book che coinvolge oltre 50 futuribili, tra letteratura e sociologia e arte, già segnalato da testate rilevanti futuribili quali Fantascienza.com e anche MeteoWeb, e da Amazon Italia tra le novità più vendute. Questo complesso e quasi multitasking lavoro collettivo già spicca per lo stile: è un vero e proprio manifesto secondo certa paradossale tradizione delle avanguardie, ma si presenta come saggio a più voci secondo una “libellistica”, quindi, per così dire…. dopo la scienza. Esso segnala e dall’interno ideale dei diversi gruppi futuribili oggi operativi in Italia, quasi in streaming off line, i vari Netfuturismo (Saccoccio, Conte- e Balice), Neofuturismo (Guerra, Bruni, Fiore e altri), Transumanismo (Campa, Vaj, Cattaneo, Pilia l’americano Z. Istvan, leader del movimento internazionale), Connettivismo (Battisti), Space Reinassance (Autino, Cecconi, Russo), IIF (Italian Institute for the Future- Paura), Metateismo. Per un Nuovo Rinascimento (Foschi) e molti altri futurizzanti noti. Più nello specifico (dopo l’eloquente analisi di Pierfranco Bruni che centra il bersaglio con un breve saggio “incendiario” contro quel Benedetto Croce, insigne umanista ma – come noto- responsabile da un secolo con le sue posizioni antiscientifiche, tutt’oggi perduranti di quello iato che caratterizza ancora in Italia certa penalizzazione retro della cultura scientifica) ecco la prefazione critica di Guerra:
“… in una combinatoria peraltro aperta e con più linee parallele di percorsi spesso interfacciabili:
La flotta più prossima al futurismo storico reinventato include Antonio Saccoccio (geniale nativo e ricercatore digitale doc, tra oltrearte e Retealtà di rara anticipazione) Vitaldo Conte (che oggi parla notoriamente di futurdada), il cosmopittore Antonio Fiore Ufagrà (in un ricordo estetico dello stesso Enzo Benedetto); dal punto di vista poetico letterario, il co-curatore e celebre scrittore Pierfranco Bruni (un volo tra i secoli, dal futuro al rinascimento e viceversa), chi scrive ( una nota su certa nuova estetica scientifica nascente). In ambito strettamente “visual”, la pittrice Tina Saletnich (area Luigi Tallarico e sul “Futurismo elettronico…” con anche contatti con il videoartista Roberto Castelli); l’artista contemporaneo Antonino Gaeta (con una sorta di manifesto pulsionale e significativo fedele alla linea… “supportato” dal critico stesso Piero Levi). Inoltre: l’avanguardia “Corpo Comune” del performer e diversamente critico d’arte Marcello Francolini. Ovviamente lo stesso verostorico doc del futurismo, il “sempregiovane” Luigi Tallarico (una chicca sull’ultimo Marinetti cosmico-spirituale). “Infine”, proprio come trait-d’union tra futurismo contemporaneo e orizzonti postumani, tra i principali promotori del cosiddetto Connettivismo letterario, ovvero la nuova fantascienza italiana, è presente Sandro Battisti, già anche Premio Urania (una potente revisione techno per il futurismo del futuro). Per la flotta/area futuribile, si manifestano i cosiddetti transumanisti, tra scienza e arte: Riccardo Campa e Stefano Vaj (dinamiche più strettamente sociologiche e postumane), Ada Cattaneo, sociologa (per una transumanesimo magico e artistico), Emmanuele Pilia (futurismo transumanista e bioetica, confutazione di certo fondamentalismo). Da segnalare la presenza del celebre Zoltan Istvan, futurista americano e scrittore di fantascienza tecnologica con il bestseller “Transhumanist Wager” (in questa sede con uno scritto stile rasoio di Occam… sul Transumanesimo del futuro e il nodo religioso). E parallela/i ai transumanisti radicali, ecco la futurologia scientifica “totale” – nei diversi e paralleli “focus” dei vari Roberto Paura (dell’Italian Institute for the Future, erede della futurologia “classica”, da R. Jungk, M. McLuhan e A. Toffler a S. Ceccato, R. Vacca e il Club di Roma di A. Peccei) o Adriano Autino, Rino (Gennaro) Russo e Elena Cecconi di Space Renaissance, per un nuovo rinascimento spaziale, movimento internazionale, tra filosofia e arte rivoluzionaria siderale. Da rilevare anche il sociologo Bruno Turra (volo futurizzante, parole pixels squisitamente pragmatiche). E ancora: l’arte video di Tonino Casula (pioniere della video) e dei più giovani Marco e Vitaliano Teti (video aggiornamenti concettuali e sulla danza elettronica), l’arte stessa digitale e avanzatissima di Daco (Second Life). Per il trend storico e metapolitico: il giornalista professionista Sergio Gessi ( scansione a 360° su certe cronache terrestri e sul giornalismo e l’editoria di domani); Giuseppe Manias sociologo sull’ancora poco noto “dialogo” insospettabile Gramsci e Marinetti (altrove lo stesso R. Campa); Giovanni Sessa, Luca Gallesi, Sandro Giovannini, Luca Siniscalco, Paolo Melandri, Giovanni Balducci (su Salvador Dalì diversamente politico) e Luigi Sgroi (Ricordo ad hoc di David Bowie), illustrano l’antimoderno/neomoderno nobile possibile urfuturistico e affine, anti-ideologico (scansioni modulari anche sulla filosofia futura), oltre il ‘900 superato. Lorenzo Barbieri (su futurismo o fascismo, in ottica storico antagonista, altrove lo stesso R. Campa da prospettive storico-futuribili ) completa tali dinamiche già metastoriche. Metastoria stessa delle avanguardie che veri e propri postfuturismi o ricercatori/artisti individuali, riconnettono vuoi alle stesse avanguardie storiche come hardware o persino al Rinascimento. In tal senso spiccano Davide Foschi, artista di Milano già ampiamente affermato e il suo dirompente e movimentistico Metateismo, l’analisi storica molto articolata di Cristiano Rocchio, filosofo dell’università di Tubinga (dal rinascimento alle avanguardie) e in ottiche più strettamente filosofiche, e neorinascimentali Achille Olivieri. Ulteriormente si segnalano l’arabo futurismo del geopolitico Pierluigi Casalino, il destrutturalismo o il dinanimismo letterari di Mary Blindflowers (postsurrealistico) e Zairo Ferrante (postromantico), la parola raffinata erotica della scrittrice Grazia Scanavini e dell’artista contemporaneo Mauro Biuzzi (un ricordo speciale della sua cara e fantastica amica – Moana Pozzi – erede “sociale” di Valentine de Saint Point,); l’impressionismo sociale e “elettronico” della pittrice Vanessa Pignalosa (un testo sulla guerra dopo il futurismo e i droni); i futurismi gotici dei vari eclettici J.C. Casalini (noto designer musicale-cinematografico e letteratura alla Lovecraft), Maurizio Ganzaroli (tra fantascienza e “videopoesia”), quello umanistico del giovane filosofo Fabio Scorza, la cosmopoesia della scrittrice Sylvia Forty. Non ultimo un grazie special a …Sante Monachesi e la figlia Donatella con parole di commovente/ammaliante futurismo quasi interiore tra il padre e il padre fondatore del futurismo, Marinetti . E alla “famiglia” futuristica Lotti, per preziosi e doverosi contributi dedicati a Enzo Benedetto (e Futurismo-Oggi), al futurismo che continua nella computer age: Stefano e Priscilla (nipoti), a Stefania Lotti, Giulio e Sergio (già protagonista peculiare “live” e-o operativi a suo tempo). Oltre, in tale memoria vivente , allo stesso Ufagrà. Nuovi Umanisti 2.0, verso il 3.0?”
(Photo dal Book Trailer)
Info
http://www.deleyvaeditore.com/prodotto/futurismo-renaissance-ebook/
https://www.meteoweb.eu/2016/04/marinetti-e-le-avanguardie-virtuose-intervista-al-co-curatore-pierfranco-bruni-del-mibact/671119/
http://www.fantascienza.com/21219/futurismo-renaissance-per-un-futurismo-del-ventunesimo-secolo