India, l’uomo che piantava alberi: il bosco di Molai si estende oggi per oltre 500 ettari

MeteoWeb

Un bosco di oltre 500 ettari è tornato a vivere grazie alla mano di un uomo. Jadav “Molai” Payeng, indiano, cominciò a interrare semi di piante trent’anni fa, in un banco di sabbia situato lungo il fiume Brahmaputra, nella regione di Assam.

Una inondazione devastante aveva appena devastato quell’area, erodendo il terreno e avviando un gravissimo processo di deforestazione. Il banco di sabbia era diventato sterile, ma con pazienza, per anni, il giovane Molai ha seminato migliaia di semi su un’ampia area, facendo rivivere la selva. All’inizio tornarono i bambù, poi la biodiversità aumentò. Tornarono gli animali, e nel giro di dodici anni fecero ritorno anche rapaci e animali in via di estinzione come il rinoceronte e la tigre del Bengala.

Fu soltanto nel 2008 che il governo indiano si accorse dell’enorme opera di riforestazione di Molai, che si estende per oltre 500 ettari, ed intervenne per proteggere l’area. Nel frattempo infatti, abitanti di un vicino villaggio si opponevano alla presenza della selva per via della presenza sempre più massiccia di animali (fra cui elefanti, che mettevano a rischio i loro campi coltivati).

Molai, nato nel 1963 nella regione dell’Assam, non ha mai ricevuto nessun beneficio economico da quell’opera di riforestazione, ma resta un esempio di impatto positivo dell’uomo sull’ambiente ed è stato nominato “uomo della foresta” dal governo indiano. La sua storia è stata raccontata dal giornale Times of India nel 2012 ed ha fatto il giro del mondo diventando un vero esempio per la protezione dell’ambiente.

Condividi