In origine la carota era viola, diventò arancione in onore di Guglielmo d’Orange nel 1500. Nel 1720 gli olandesi decisero di cambiargli il colore in onore della dinastia regnante, da qui ebbe inizio la trasformazione, che non avvenne in laboratori, come per le moderne “modificazioni genetiche”, ma nei campi olandesi per selezione successiva, partendo da un seme di carota proveniente dall’Africa del Nord.
Originaria dell’Afghanistan, fa parte della famiglia delle Apiaceae, nome scientifico Daucus Carota, presenta foglie intagliate, la parte edibile è una radice ingrossata sotterranea.
Il colore più classico è l’arancione ma in antichità esisteva un’ampia gamma di colori: dal bianco al giallo, al rosso, fino al viola intenso. La particolare carota viola è ricca di polifenoli, flavonoidi e in particolare antocianine, sostanze antiossidanti presenti anche nel vino che fanno bene alla circolazione e che combattono i radicali liberi. I minerali presenti sono molteplici: zinco, potassio, magnesio, ferro, calcio sodio, fosforo, rame e fluoro. Vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, E, K e J.
Tra le sue più svariate funzioni, combattono l’invecchiamento cellulare, favoriscono la circolazione sanguigna, promuovono il regolare funzionamento dell’intestino, prevengono alcune forme di patologie degenerative (tumori al colon).
Da poco scoperto come un ottimo antinfiammatorio, ma ancora più importante agisce come anti repellente ad una dieta sbagliata, infatti ricercatori olandesi hanno dimostrato che mangiare carote viola per due mesi, quotidianamente, abbassa il colesterolo cattivo, abbassa la pressione e aiuta chi ha problemi al cuore e al fegato facendo tornare tutti i valori nella norma. Ma le carote non bastano da sole, utili per contrastare diabete, ipertensione e obesità, è infatti fondamentale anche svolgere un moderato esercizio fisico e seguire una dieta sana.
E’ preferibile consumarla cruda, anche se si presenta più dura rispetto alla carota arancione, oppure sotto forma di centrifugato da bere ogni giorno o ancora in zuppe e vellutate. Nei dolci poi, aggiungerle ai muffin da’ un tocco molto colorato a saporito.