L’arnica montana è una pianta medicinale appartenente alla famiglia delle Asteraceae, è originaria delle zone montuose della Russia meridionale, in Italia si trova nelle zone alpine e sugli Appennini. E’ una pianta erbacea perenne non molto alta, presenta foglie ovali e fiori vivaci, giallo-aranciati, somiglianti alle margherite, con un gradevole odore aromatico.
E’ utilizzata per vari motivi sin dall’antichità, perchè agisce in modo curativo sui traumi esterni infatti ha proprietà antisettiche, antinfiammatorie e antidolorifiche grazie a due sostanze chimiche chiamate elenalina e diidroelenalina che riducono l’infiammazione uccidendo i batteri.
E’ usata per ematomi, tendiniti e dolori alla schiena o ancora ferite gravi e interventi chirurgici. L’arnica ha effetti anche sulla nausea, vomito e sulle emorroidi.
Non essendo un farmaco allopatico, è adatta a chi non sopporta il dolore e non vuole avere effetti collaterali legati ai farmaci. Il suo principio attivo è contenuto nel fiore che se utilizzato in preparati omeopatici sprigionano il loro potere benefico.
Il mercato offre un ampia gamma di prodotti a base di arnica: pomate, creme, unguenti, tinture madri in cui troviamo i principi attici estratti da fiori e radici. L’arnica contiene infatti olio essenziale importante perché dona acidi grassi, carotenoidi, timolo, acido caffeico e derivati. Contiene lattoni e acidi acetici e isobutirrici, inoltre sono presenti anche glucosidi, flavonoidi sostanze volatili, alcool, tannini e sostanze isometriche. Tutte sostanze importanti per difendere il sistema immunitario rafforzandolo in modo sorprendente.
Altro effetto sorprendente è l’uso di arnica per contrastare i dolori da artrosi, infatti uno studio risalente al 2007 dimostra come l’uso topico di arnica, passato sulla zona dolorante almeno tre volte al giorno per tre settimane, abbia gli stessi effetti dell’ibuprofene, farmaco antinfiammatorio non steroideo. Un esito che può fare piacere a tutti coloro che non vogliono assumere farmaci su farmaci per alleviare questi dolori.
E’ bene riporre il gel o la pomata in frigorifero in modo da utilizzarla all’occorrenza da fredda. Spalmare sulla slogatura, sul livido o qualunque sia la zona dolorante con movimenti circolari per almeno 2-3 volte al giorno.
Oltre a pomate, gel e tinture si potrebbe fare un decotto con fiori freschi di arnica, facendo bollire in un litro d’acqua per cinque minuti due cucchiai di fiori, si filtra il liquido ottenuto e si lascia agire con una garza sulla parte che ha subito il danno.
E’ consigliabile non assumere l’arnica per via orale in quanto potrebbe causare l’aumento del battito cardiaco, respiro corto mal di pancia, vomito. E’ sconsigliato utilizzarlo in gravidanza e allattamento e con interazione ad altri farmaci perché potrebbe provocare l’aumento dell’effetto di farmaci anticoagulanti non è indicata per chi è allergico alle compositeae.