Durante la puntata di ‘Virus‘ andata in onda il 12 maggio su Rai2, “sulla base di dati inesistenti e tesi prive di ogni fondamento scientifico, sono state diffuse informazioni errate su un tema di vitale importanza come quello dei VACCINI“. Alla voce di medici e scienziati che attaccano i contenuti diffusi attraverso la tv pubblica si aggiunge quella di Sim (Società italiana di microbiologia), Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e Siica (Società italiana di immunologia, immunologia clinica e allergologia), che esprimono “con forza” il proprio dissenso. “Crediamo che sia compito della comunità scientifica – dichiara Massimo Andreoni, ordinario di Malattie infettive, Facoltà di Medicina e Chirurgia università degli studi di Roma Tor Vergata, presidente uscente della Simit – quello di divulgare in modo diretto e chiaro dati e risultati scientifici e, laddove necessario, adoperarsi per rispondere nel merito a dubbi e domande che potrebbero indurre un comportamento critico del cittadino nei confronti del sistema salute“.
“Riteniamo allo stesso tempo – aggiunge – che, nel pieno rispetto della libertà di stampa e di informazione, il servizio pubblico abbia la responsabilità di offrire una comunicazione di qualità a chi ascolta, fornendo informazioni attendibili, veri?cabili e trasparenti e che, anche nel confronto fra idee diverse, faccia la dovuta attenzione a non lasciare spazio solo a condizionamenti emotivi e non mettere sullo stesso piano chi sostiene fatti dimostrabili, rispetto a chi è portatore di singoli punti di vista“. Pertanto, “anche alla luce dell’evidente calo della copertura vaccinale nel nostro Paese, quando si parla di temi di tale impatto sulla salute pubblica, diventa essenziale rivolgersi esclusivamente a fonti e personaggi attendibili, che non diffondano giudizi fondati su spiegazioni aneddotiche e su base ideologica, che non hanno nulla a che vedere con la scienza. Sim, Simit e Siica – conclude la nota – ritengono che le vaccinazioni siano lo strumento preventivo più efficace a disposizione della sanità pubblica, e promuoverne la diffusione grazie a una maggiore conoscenza è doveroso, anche attraverso una più stretta collaborazione tra mondo scientifico e mondo della comunicazione, affinché tutti possano condividerne la validità nell’ambito della propria rete sociale“.