Gli amanti di vino e birra ne saranno di certo molto contenti: bere uno o due bicchieri al massimo di queste bevande ogni sera aiuta a ridurre di circa il 20% l’insorgenza di patologie cardiovascolari. Si tratta di un risultato a cui sono giunti i ricercatori della University of Southern Denmark, che hanno condotto un interessante esperimento su un campione di 22.000 donne già arrivate alla menopausa. Lo studio consisteva nel somministrare alle volontarie ogni giorno, per cinque anni, due bicchieri di alcol: si è osservato come l’assunzione di questa quantità di vino e birra riuscisse a ridurre le patologie cardiovascolari di un quinto, appunto il 20%. Secondo molti esperti, questi risultati sono dovuti all’azione tipica dell’alcol, in grado di stimolare la produzione di colesterolo cosiddetto “buono” nel sangue.
A simili risultati sono giunti anche i ricercatori dell’Istituto Neurologico Mediterraneo, secondo i quali sarebbe addirittura del 25% la percentuale di riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari, in caso di assunzione di due piccole lattine di birra al giorno.
Tuttavia, questi studi non avrebbero rilevato unicamente i benefici dell’alcol, ma notevoli sarebbero anche le controindicazioni: a tal proposito, queste due unità di vino e birra sarebbero in grado di aumentare di circa il 30% l’insorgenza del cancro al seno. C’è quindi da chiedersi: ne vale davvero la pena?
Il parere della maggior parte degli esperti è abbastanza cauto: meglio mantenersi sempre sotto la soglia dei due bicchieri giornalieri! Ad esempio, Tim Key, vice direttore dell’Unità di Cancer Epidemiology presso l’Università di Oxford, sostiene: “Ci può essere qualche vantaggio con assunzione da bassa a moderata di alcol, ma questo potrebbe essere compensato da un aumento del rischio di cancro al seno e di altri stati patologici”.
Si può affermare in sostanza che, se è vero che l’assunzione di alcol può effettivamente sortire effetti positivi e sulla nostra salute, un consumo eccessivo o, addirittura, un abuso sono da considerarsi come fattori di rischio per l’insorgenza di altre patologie. In questi casi, i rischi supereranno di gran lunga i benefici.