Una molecola fondamentale che codifica e controlla l’espressione genica, intervenendo nella regolazione di numerose risposte cellulari e processi vitali. E’ l’Rna, i cui misteri sono stati svelati da uno studio dei ricercatori della Sissa di Trieste. L’informazione genetica contenuta nel Rna messaggero (mRna), prima di essere convertita nelle proteine deve essere elaborata e ripulita dalle sezioni non codificanti, gli introni. Questo processo chiave in alcuni organismi più semplici è effettuato dagli introni del gruppo II, enzimi costituiti interamente da Rna (diversi dagli enzimi proteici veri e propri) chiamati ribozimi, in grado di ‘auto-eliminarsi’, tagliandosi fuori dal filamento di mRna e favorendone così la maturazione.
Lo studio Sissa/Cnr-Iom Democritos, in collaborazione con l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne, ha descritto in maniera dettagliata la reazione di scissione, finora quasi del tutto sconosciuta. “Si ritiene che questo meccanismo sia simile a quello dello spliceosoma umano il cui malfunzionamento può portare a malattie neurodegenerative e cancro“, spiegano gli autori sul ‘Journal of the American Chemical Society‘. Finora il meccanismo preciso con cui avviene lo ‘splicing’ non era noto, ma la RICERCA ha ricostruito nel dettaglio – con delle simulazioni al computer – come avviene il processo di taglio per gli introni del gruppo II, considerati gli antenati dello spliceosoma, gettando così luce sul ben più complesso meccanismo di splicing nell’uomo. Perché è importante conoscere il meccanismo nell’essere umano?
“Un malfunzionamento dello splicing nell’essere umano può portare a malattie complesse di varia natura, ed è anche alla base della formazione di alcuni tipi di cancro e all’insorgere di malattie neurodegenerative. Una comprensione migliore del processo aggiunge tasselli importanti nella lotta a queste patologie“, commenta Alessandra Magistrato, ricercatrice della Cnr-Iom Democritos/Sissa e coordinatrice di questo lavoro.