Se bere di tanto in tanto un bicchiere di vino a pranzo o a cena protegge il corpo dal pericolo di incorrere in malattie celebrali degenerative, eccedere con l’alcool significa sortire l’effetto opposto.
La correlazione cruciale tra alcol e Alzheimer diventa sempre più stretta, e se da un lato gli esperti consigliano di bere moderatamente un goccio di vino durante i pasti così da proteggere la mente contro l’insorgenza dell’Alzheimer, dall’altro abbondare nelle dosi comporta irrimediabilmente un fattore di rischio serio per la salute delle cellule celebrali.
Gli inglesi la chiamano alcohol-related dementia, ovvero la demenza collegata al consumo di alcolici, e un recente studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry e guidata dai due ricercatori , Susham Gupta e James Warne, ha posto l’accento ancora una volta sulla già citata correlazione tra alcool e demenza.
I dati riportati dallo studio sono a dir poco allarmanti: il consumo di alcool in quantità significativa è infatti il responsabile primario della malattia un caso su quattro.
Gli alcolici infatti deteriorano le cellule e le sinapsi e aiutano la malattia a intaccare il cervello e a degenerare in maniera determinante.
”Questo risultato è significativo se si pensa che i cambiamenti biologici dovuti all’Alzheimer compaiono venti o trent’anni prima che si sviluppino i sintomi della malattia, quindi identificare i fattori di rischio precocemente è indispensabile” hanno sottolineato gli autori dello studio, che rivelano però l’altra faccia della medaglia: “l’astinenza assoluta provoca però un aumento notevole del rischio di sviluppare l’Alzheimer”.
Quindi è di fondamentale importanza consumare con moderazione alcolici così da creare una sorta di scudo protettivo per il cervello.