Termovalorizzatori, Galletti: “Servono ancora, ad inquinare sono le discariche”

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L’approccio scientifico e non pregiudiziale alle questioni ambientali è l’unica possibilità per questo Paese di recuperare il tempo perduto, dopo anni di veti a prescindere che hanno paralizzato lo sviluppo senza migliorare la qualità della vita dei cittadini. Questo si è visto nel tempo in particolare sul campo dei rifiuti, dove è bene chiarire che il male assoluto non sono i termovalorizzatori, ma le discariche che inquinano l’AMBIENTE, fanno male alla salute delle persone e ci fanno pagare enormi multe in Europa per non risolvere il problema“. Così il ministro dell’AMBIENTE Gian Luca Galletti, in occasione del convegno “AMBIENTE e industria possono convivere?” organizzato dal Nimby Forum a Roma.

In occasione del convegno è stato presentato uno studio del Cnr che, per la prima volta, descrive lo stato complessivo dell’atmosfera del territorio di Acerra e più in generale della Campania, valutando nello specifico il contributo del termovalorizzatore. “L’esigenza di realizzare i termovalorizzatori – continua Galletti – nasce dall’incapacità di molte Regioni di allestire un ciclo dei rifiuti moderno e attento alla salute dei cittadini e dell’AMBIENTE: è un fatto che in alcune regioni ancora fino all’80% dei rifiuti finisca in discarica e che in tante realtà la differenziata sia a livelli indecorosi“, spiega il ministro.

Se anche si arrivasse al 65% di raccolta differenziata, come ci chiede l’Europa“, e si evitasse il ricorso alla discarica, “restando entro il 5%“, “abbiamo ancora bisogno di 7-8 termovalorizzatori“. La battaglia del ministero, dunque, “non è avere i termovalorizzatori ma non mandare più i rifiuti in discarica“. La carenza d’acqua degli ultimi anni, “dovuta a lunghi periodi di siccità, intervallati da piogge molte intense, ci ha fatto capire che la programmazione della gestione idrica diventa indispensabile“, conclude Galletti, spiegando che gli osservatori “hanno come obiettivo quello di concertare e soprattutto programmare la gestione dell’acqua nei territori“.

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