Anche stamattina osservando attentamente le ultime moviole satellitari si nota lo sviluppo di isolate “Cellule temporalesche” nel cuore della regione sahariana, alcune delle quali già attive sull’entroterra desertico della Tripolitania, nell’area a sud di Tripoli e Zuara. Questo incremento dell’attività convettiva sulla regione sahariana è associato al progressivo innalzamento del “fronte di convergenza intertropicale”, il quale seguendo i passaggi “zenitali” del sole sopra i territori dell’Africa centro-settentrionale, si è innalzato ulteriormente verso latitudini più settentrionali, mantenendo una vivace attività convettiva lungo tutta la fascia saheliana, dove quasi quotidianamente, lungo la linea di convergenza nei bassi strati, fra le umide e temperate masse d’aria oceaniche sub-equatoriali del “monsone di Guinea” (venti al suolo da SO o S-SO) e i più secchi e caldi venti di “hartmattan” (venti al suolo da E-NE), si sono sviluppati intensi “Cluster temporaleschi” e sistemi temporaleschi a “Multicella” che dal South Sudan e dall’altopiano Etiope si sono mossi in direzione del sud del Ciad, del Niger centro-meridionale, della Nigeria, per propagarsi successivamente verso l’Africa occidentale.
La presenza nei bassi strati dell’umida circolazione da Sud e S-SO, legata al “monsone di Guinea”, che si propaga fino ai 19° 20° di latitudine Nord, quasi ai limiti con la fascia desertica sahariana dove dominano i caldi e secchi venti orientali da E-NE di “harmattan” che spesso producono tempeste di polvere in buona parte del Sahara, causa anche una perenne condizione di “wind shear verticale” su buona parte dell’Africa centro-settentrionale, data la presenza nella media troposfera delle tese correnti orientali dell’“African easterly jet” che attraversano, da est a ovest, l’intera fascia tropicale del continente africano.
Il notevole “wind shear” esalta l’azione di divergenza delle correnti aeree favorendo la nascita di sistemi temporaleschi a mesoscala che possono divenire molto estesi e piuttosto potenti, come quelli che in questi ultimi giorni hanno interessato il South Sudan e l’area del Darfur, dove si sono verificate intense precipitazioni a sfogo temporalesco, con fulminazioni a fondoscala che si sono estese su un’estesa area geografica. Molti di questi temporali, durante la fase di sviluppo, tendono ad essere caratterizzati da vari “overshooting“, una specie di “cupola” che si può osservare al di sopra dell’incudine del cumulonembo per diversi minuti.
In genere il suo sviluppo può indicare la presenza di fenomeni temporaleschi molto intensi. Dalle immagini satellitari in visibile è facilmente osservabile durante le prime ore del mattino e poco prima del tramonto, quando i raggi del sole estremamente bassi sull’orizzonte prolungano l’ombra dell’”overshooting top” sulla sommità del cumulonembo. L’”overshooting top” viene generato in condizioni di forte instabilità da un “updraft” (corrente ascensionale che alimenta il temporale) molto violento, in velocissima ascesa, che riesce a sfondare il limite della tropopausa.
Tale corrente ascensionale è talmente violenta da riuscire a sconfinare fin sulla bassa stratosfera, dando così luogo ad una protuberanza della sommità del Cumulonembo che si può sollevare fino al limite dell’inversione termica stratosferica che origina l’inibizione dei moti convettivi. Nella giornata di ieri un massiccio sistema convettivo a “multicella”, nato dall’interazione di varie “Celle temporalesche” autonome, si è sviluppato sul Mali centro-orientale, dando luogo a forti rovesci di pioggia e temporali, anche intensi, e accompagnati da una intensa attività elettrica e da forti colpi di vento, legati ai “downbursts”.
Nella giornata di ieri alcuni di questi temporali isolati hanno causato delle precipitazioni nel cuore dell’entroterra desertico, interessando vaste aree disabitate dell’Algeria centro-meridionale, nella regione ad ovest del massiccio montuoso dell’Ahaggar. Solo nella città di Reggane, in pieno deserto, sfiorata dal passaggio di queste “Cellule temporalesche”, si è registrato un accumulo di circa 1 mm di pioggia.
Nei prossimi giorni altri imponenti sistemi temporaleschi si formeranno a ridosso della regione saheliana, fra South Sudan, Ciad, Niger e Mali. Alcuni di questi sistemi convettivi, giunti in corrispondenza del Sahel occidentale verranno intercettati dall’“African easterly jet”, la “corrente a getto tropicale orientale” che scorre in alta quota (oltre i 3000-4000 metri) sopra l’Africa centro-settentrionale, che li spingerà sull’Atlantico tropicale come “tropical waves”, ossia perturbazioni tropicali prive di rotazione che possono evolversi in depressioni o tempeste tropicali a contatto con acque superficiali di oltre i +26.5°C +27°C.