Una quarantina di delegazioni dai cinque continenti, fra cui quelle di Usa, Russia, Cina, Giappone, Francia, Canada, Sud Africa. Ma anche Algeria, Iran, Iraq, Kenya, Sudan, insieme alle principali agenzie spaziali, fra cui la Nasa, sono a Trento oggi per la prima edizione dell’International Space Forum at Ministerial level (Isf 2016), organizzato da Asi (Agenzia spaziale italiana), Iaf (International Astronautical Federation) e Iaa (International Accademy of Astronautics). In apertura il benvenuto del governatore, Ugo Rossi, e l’intervento della ministra per l’educazione, l’universita’ e la ricerca, Stefania Giannini, che ha sottolineato come con questo Forum l’Italia confermi il suo ruolo di primo piano nel promuovere il progresso della scienza e della tecnologia, favorendo lo sviluppo di partnership internazionali per un ulteriore crescita delle attivita’ spaziali da cui possa trarre beneficio tutta l’umanita’. Al centro dell’attenzione quindi la necessita’ di cooperare, ad ogni livello: governi e agenzie governative, cosi’ come universita’ e centri di ricerca, perche’ le sfide di cui si discute a Trento, una per tutte quella del cambiamento climatico, con le sue ripercussioni sull’ambiente e la vita dell’uomo, attraversano trasversalmente il Nord e il Sud del Mondo cosi’ come l’Est e l’Ovest, necessitando quindi di risposte altrettanto trasversali, inclusive, globali. Fra gli altri saluti quelli del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston, che ha originariamente proposto la sede di Trento per questa importante “prima”, che ha anche ricordato le sue origini trentine, del presidente della Iaf-International Astronautical Federation Jean?Yves Le Gall, del vicepresidente della International Academy of Astronautics Francisco Mendieta, del ministro plenipotenziario Fabrizio Nicoletti, capo dell’Unita’ per la cooperazione scientifica e tecnologica del Ministero degli Esteri italiano, e del rettore dell’Universita’ di Trento Paolo Collini, che ha sottolineato l’impegno dell’Ateneo e della ricerca “made in Trentino” nell’ambito dell’esplorazione spaziale. “Trento – ha detto – e’ un’universita’ eche si distingue per la qualita’ della ricerca, riconosciuta ad alto livello da vari ranking indipendenti a livello internazionale. Un risultato possibile anche grazie al supporto non solo economico che riceve dalla comunita’ e dal territorio in cui si trova”. Il rettore ha poi citato alcuni progetti spaziali internazionali in cui l’Universita’ e la ricerca trentina hanno avuto un ruolo determinante: la missione della sonda Lisa Pathfinder, realizzata dall’Esa con il fondamentale contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Infn e dell’Universita’ di Trento; la realizzazione di uno strumento per la rivelazione di elettroni che sara’ installato sul satellite cinese Cses (China Seismo-Electromagnetic Satellite), che sara’ lanciato nel 2017, con l’obiettivo di studiare la variabilita’ dell’ambiente elettromagnetico attorno alla Terra; la missione dell’Esa-Agenzia Spaziale Europea alla ricerca di tracce di vita tra le lune ghiacciate di Giove. D’accordo la ministra Giannini, che ha ricordato la lunga tradizione dell’Italia nella ricerca spaziale e negli ambiti ad essa connessi. “Oggi la ricerca spaziale puo’ aiutare ad affrontare le sfide globali dell’umanita’, tanto nel Nord quanto nel Sud del mondo – ha affermato – sottolineando come i temi di cui si dibatte a Trento, i cambiamenti climatici, la difesa dell’ambiente, la gestione delle grandi basi di dati provenienti dalla ricerca e cosi’ via, non conoscono confini. “Per alimentare il sogno di un futuro migliore per tutta l’umanita’ – ha aggiunto – e’ necessario puntare sulla conoscenza e creare network, come stiamo facendo anche qui a Trento”.