“Serve una vera e propria mobilitazione per salvaguardare il patrimonio culturale del Paese”. Così il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. ”Ogni sforzo e ogni scelta politica -spiega- che verranno fatti per gestire le conseguenze di questa nuova fase della attività sismica che sta interessando l’Italia centrale deve essere finalizzata, al di là degli interventi che riguardano la vita delle persone, alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’insostituibile patrimonio culturale del nostro Paese che le nostre generazioni hanno ereditato e che abbiamo il dovere di preservare e consegnare a quelle future”. “Siamo in presenza –spiega– oggi a causa del terremoto che ha colpito l’Italia centrale, nonché di quelli dell’Aquila e dell’Emilia, di una vera e propria polverizzazione di questo patrimonio“.
“Il nostro Paese –sottolinea– non può permettersi di continuare a perdere, per la violenza della natura ma, troppo spesso, per l’inerzia e l’inefficienza dell’intervento dell’uomo, quell’insostituibile giacimento culturale denso di memorie d’arte e di architetture che rappresenta non solo la nostra storia, ma quella dell’intera umanità”. ”Gli architetti italiani –avverte il Consiglio nazionale degli architetti- sono a disposizione in primo luogo del ministero dei Beni artistici e culturali e, nella attuale contingenza, del commissario di governo per l’emergenza, Errani, per essere attivati, forti della loro diffusa e capillare presenza sul territorio e delle loro specifiche competenze, per affiancare e assistere il personale ministeriale, nella ricognizione dei danni, nella messa in sicurezza e nel salvataggio dei beni storico-artistici”. ”Solo una vera e propria mobilitazione collettiva –rimarca– può consentire di rendere davvero efficaci ed efficienti gli interventi che devono essere previsti in una emergenza come la attuale che richiede, coordinandole e mettendole in rete, tutte le più qualificate energie e risorse disponibili”.