“Qui c’e’ una sfida importante che il nostro presidente del Consiglio ha lanciato sin dal primo giorno su richiesta dei sindaci: non si tratta di tutelare o ricostruire secondo criteri di rigore scientifico solo i beni vincolati, come chiese e palazzi“, colpiti dal terremoto del centro Italia, “ma di ricostruire i borghi cosi’ com’erano anche nella parte di edifici non vincolati. Perche’ e’ il tutto nell’insieme che costituisce la peculiarita’ straordinaria di questi luoghi’‘. A dirlo, il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, oggi in visita al deposito delle opere d’arte colpite dal terremoto nel Lazio, allestito a Cittaducale (RI). “L’idea – dice Franceschini – e’ di ricostruire i borghi esattamente com’erano, almeno nella parte visibile“, sia nei beni vincolati che non, “in modo che ritrovino la loro identita’ e immagine’‘. Quanto a “un piano di sicurezza nazionale antisismica – aggiunge successivamente – e’ uno dei temi sul tavolo del governo. Prima pero’ bisogna affrontare l’emergenza“. Occuparsi dei siti danneggiati dal sisma “non e’ come costruire una citta’ nuova. Ricostruire un borgo medioevale e’ molto piu’ difficile ed e’ una grande sfida dal punto di vista scientifico“.
“L’Art Bonus verra’ esteso anche ai beni ecclesiastici colpiti dal sisma del centro Italia. Nel decreto legge sul terremoto e in un provvedimento amministrativo – spiega Franceschini – abbiamo previsto l’estensione dell’incentivo fiscale dell’Art bonus, che oggi vale soltanto per gli interventi sul patrimonio pubblico, anche per il recupero del patrimonio ecclesiastico, perche’ sono tantissime le chiese colpite dal sisma, anche in aree lontane dai comuni in cui ci sono state vittime”.