“In Italia non c’e’ lingua senza dialetti, gia’ lo sosteneva anticipando la linguistica moderna Dante Alighieri, perche’ essi sono la lingua degli affetti, delle cose che appartengono ad una terra e non ad un’altra, che legano le generazioni tanto quanto il sangue”.
A dirlo il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Franco Mollica, intervenendo stamani, a Potenza, nel corso del quinto Convegno internazionale di dialettologia “Dialetti: per parlare e parlarne”.
“L’importanza di ricerche intorno ai dialetti oggi viene riconosciuta dal mondo scientifico – ha aggiunto Mollica, secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa dell’assemblea – cosi’ come dimostra la presenza magistrale di prestigiosi esponenti che si stanno alternando in questa tre giorni in territorio lucano, tra Potenza, Lauria e Vaglio e che vede la presenza degli atenei di Oxford, Cambridge, Stoccolma, Pisa e Milano. Nell’epoca della globalizzazione dove le piu’ svariate forme di social regnano sovrane e dove si comunica attraverso congegni elettronici, togliendoci cosi’ il piacere di interagire guardandoci negli occhi, parlare del dialetto puo’ sembrare anacronistico”.
“Non e’ cosi’ – ha concluso Mollica – il dialetto fa parte del bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle ed e’ l’inevitabile segno che ci fa dire che apparteniamo ad un certo luogo, ad un certo tempo e che ci identifica e ci colloca nel posto preciso della nostra storia personale. In questi anni la Basilicata e’ stata e continua a essere un laboratorio naturale per lo studio delle lingue e sarebbe veramente un grave danno culturale consentire la perdita di questo patrimonio”.