Terremoto, ENPA: l’emergenza prosegue, situazione critica per 600 allevamenti

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Sette maialini appena venuti alla luce sono morti, ieri, uccisi dal freddo, in un allevamento del Maceratese perché, nonostante le ripetute richieste di aiuto, nulla è stato fatto per mettere in sicurezza la struttura e creare un riparo alternativo agli animali. La situazione dunque è di piena emergenza, non soltanto per l’allevamento marchigiano – dove una quarantina di animali dovrebbero partorire nei prossimi giorni – ma per circa altri 600 del cratere sismico. A denunciarlo è l’Ente Nazionale Protezione Animali. L’associazione, che ad Amatrice, Norcia, Accumoli e nelle altre zone terremotate è operativa sin da metà agosto e che da allora è impegnata nell’assistenza anche agli animali cosiddetti da “reddito”, continua a monitorare quanto sta accadendo e a fare il possibile per invertire la rotta, anche premendo sulle istituzioni affinché rimedino ad una situazione vergognosa. Infatti, nonostante le ripetute rassicurazione, anche da parte del Governo, in merito a un veloce superamento della fase strettamente emergenziale, ad Enpa risulta che ad oggi ben poco è stato fatto per superare la situazione di crisi negli allevamenti dove – è bene ribadirlo – migliaia di animali rischiano di morire per il freddo e per gli stenti. «E’ la solita storia italiana di caos burocratico e di sovrapposizione di competenze, per cui non si sa bene chi è chiamato a fare cosa. E così – spiega l’Ente Nazionale Protezione Animali – a parte i consueti proclami di facciata, si finisce per non fare nulla». Dal Commissario Straordinario Errani alle Regioni, passando per la Protezione Civile e per le associazioni di categoria, Enpa sollecita con urgenza tutte le parti in causa, ciascuna per il proprio ruolo istituzionale, a fare immediatamente e sino in fondo la sua parte. Una nuova ondata di gelo è alle porte: in questo stato migliaia di animali potrebbero non sopravvivere ad essa. Emergenza che invece non sussiste con riferimento agli animali d’affezione, per i quali, anche grazie all’intervento dell’Enpa e delle associazioni animaliste, è stato possibile tornare velocemente ad una situazione il più possibile vicina alla normalità.

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