In arrivo le nuove linee guida e raccomandazioni contro la cheratosi attinica e la rosacea, malattie dermatologiche con un pesante impatto su chi ne soffre. Le novità, anticipate oggi a Milano, saranno presentate al 92esimo Congresso nazionale della Sidemast, la Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse, in programma dal 3 al 6 maggio a Sorrento.
Per le cheratosi attiniche viene promossa la terapia fotodinamica sotto il sole invece che con la luce di lampade, mentre nel trattamento di alcune forme di rosacea il farmaco ivermectina viene consigliato in prima linea. “Le cheratosi attiniche – spiega Giuseppe Monfrecola, ordinario di dermatologia all’università Federico II di Napoli e presidente del meeting – appartengono alla famiglia dei tumori cutanei non melanoma (Nmsc), che in Italia ha una prevalenza di oltre una persona su 4, arrivando a una su 3 negli uomini”. Si tratta di “una forma pre-maligna” che tuttavia può progredire verso “forme tumorali invasive come i carcinomi squamocellulari o spinocellulari (spinaliomi)”.
La rosacea è invece “una malattia infiammatoria cronica della pelle – ricorda Aurora Parodi, professore ordinario di dermatologia e direttore Uoc clinica dermatologica, l’Irccs Aou San Martino-Ist Genova e Dissal università di Genova – Di norma insorge fra i 30 e i 50 anni, si manifesta con lesioni e alterazioni vascolari sul viso e ha un fortissimo impatto sulla qualità di vita, sia per l’aspetto cosmetico sia per i sintomi clinici”. All’origine c’è “una risposta immunitaria alterata nei confronti di diversi stimoli e fattori microbici locali, in particolar modo l’acaro Demodex”.
Come gestire dunque le cheratosi attiniche? “Fra le terapie più innovative a disposizione, che ha mostrato efficacia anche in presenza di cheratosi multiple – sottolinea Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente della Sidemast, c’è la terapia fotodinamica in daylight”, ossia alla luce del sole. “Nella terapia fotodinamica si applica una sostanza detta 5-metil-aminolevulinato che, posta sotto una fonte luminosa, si attiva provocando la morte delle cellule tumorali. La versione convenzionale usa una lampada a raggi rossi, mentre quella daylight usa la luce solare” con “notevoli vantaggi sia per il medico sia per il paziente“. Per il malato “minor dolore, minori reazioni locali, una più rapida riparazione cutanea e soprattutto la possibilità di trattare più cheratosi in un’unica seduta con 2 ore di esposizione al sole”. Ora la terapia in daylight è al centro di un documento redatto da un panel di esperti che, oltre a descriverne procedura e vantaggi, fornisce al dermatologo le informazioni pratiche del protocollo di trattamento.
E la rosacea? “Tra le novità c’è un nuovo sistema di classificazione“, riferisce Parodi. Dopo che “la convenzionale suddivisione in sottotipi ha mostrato diversi limiti, il gruppo Rosco (Rosacea Consensus), panel internazionale di dermatologici e oftalmologi, ha proposto un nuovo approccio basato sul fenotipo, ossia sulle caratteristiche che possono essere osservate nel paziente. Questo nuovo approccio permette di focalizzarsi maggiormente sulle problematiche del singolo paziente e sugli aspetti della malattia che vengono percepiti come più invalidanti”. “L’impatto di questa malattia sulla qualità della vita del paziente si riflette anche sulle soluzioni terapeutiche per la sua gestione – precisa infatti Monfrecola – La terapia ha diverse finalità: eliminare o ridurre il numero di lesioni, diminuirne la gravità delle lesioni, ridurre le recidive e migliorare la qualità di vita. Esistono diversi trattamenti per la rosacea, da farmaci topici a farmaci sistemici, ma tra le novità presenti in questo aggiornamento delle linee guida per la gestione della malattia c’è l’introduzione dell’ivermectina come farmaco di prima linea per la rosacea in presenza di papule e pustole infiammatorie di grado da lieve/moderato a severo”. “Questa terapia consiste nell’applicazione di una crema con ivermectina all’1% – puntualizza lo specialista – L‘ivermectina ha un’azione sia antinfiammatoria sia antiparassitaria, agendo in modo sinergico sulle cause di questa malattia. Studi clinici hanno mostrato la sua superiorità rispetto ad altri farmaci di riferimento per la cura della rosacea, in particolare rispetto al metronidazolo, farmaco topico per cura della rosacea con papule e pustole in forma lieve, per quanto riguarda il miglioramento nella qualità di vita del paziente: l’82,5% dei pazienti trattati con ivermectina, contro il 63% dei pazienti trattati con metronidazolo, presentavano assenza o quasi totale assenza di lesioni”.