Il vino blasonato può far effetto e fare la differenza oltre alla qualità, al momento dell’acquisto. Sembra infatti che, il consumatore trovandosi davanti a due bottiglie uno con e l’altra priva di stemma, scelga quella con l’etichetta araldica. Una questione di immagine che risulta ancora più vincente se abbinata un’immagine più o meno stilizzata del luogo di provenienza. Lo rivela una ricerca pubblicata dal portale di marketing e advertising ‘Spot and Web’. L’indagine è stata realizzata attraverso un monitoraggio dei più importanti social network, su un campione di 500 individui tra i 25 e i 60 anni, in collaborazione con un pool di psicologi coordinati dalla dottoressa Serenella Salomoni, psicologa di Padova. La ricerca prende in considerazione anche come si decide quale vino acquistare: al primo posto si piazzano guide e recensioni (online o cartacee) per il 23% degli intervistati; il 19% si consulta presso l’enoteca di fiducia; il 16% preferisce rivolgersi ad amici appassionati che ne sanno di vino; il 14% visita siti specializzati o blog settoriali di fiducia; infine, l’11% va sul sicuro scegliendo un vino che aveva già bevuto e gli era piaciuto. Per quel che riguarda, invece, le caratteristiche più ricercate in una bottiglia, al di là del vino contenuto, è lo stemma o il logo, che dev’essere il più riconoscibile e il più originale possibile (26%); in seconda posizione naturalmente il nome, che non deve avere troppi orpelli (22%); chiude questo speciale podio l’immagine stilizzata del luogo di provenienza, molto ricercata, forse anche perché riporta alla mente i blasonati vini francesi dai nomi altisonanti (17%); segue poi l’etichetta vera e propria, che sia chiara e spieghi bene il contenuto (14%); quinta piazza per la forma della bottiglia, che non è sempre per forza quella tradizionale (11%).