Neuroscienze: disputate le finali nazionali delle Olimpiadi a Catania

MeteoWeb

Una mattinata di prove serrate fino alla qualificazione dei cinque finalisti che si sono sfidati al ritmo dell’esclusione diretta: è Bianca Slivinschi la vincitrice della fase nazionale delle Olimpiadi delle Neuroscienze che quest’anno per la prima volta si è tenuta a Catania grazie all’impegno di tutto l’Istituto di Scienze neurologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) della città etnea.

La studentessa di origine rumena, che vive e studia in Piemonte al Liceo Classico G. Govone di Alba, ha avuto la meglio sugli altri finalisti – Alessio Barchiesi (Marche), Damiano Carrara (Lombardia), Luca Caffiero e Stefano Puligheddu (Sardegna) – conquistando la borsa di studio che le consentirà di partecipare alla finale internazionale che si terrà a Washington, negli Stati Uniti, dal 3 al 6 agosto 2017 nell’ambito della American Psychological Association’s Convention.

Maria Vincenza Catania e la vincitrice Bianca Slivinschi-min«Oggi abbiamo premiato i giovani talenti che si sono misurati durante tutte le fasi della competizione, mettendo alla prova le loro capacità, la passione e l’interesse per le materie scientifiche e le Neuroscienze in particolare – ha dichiarato durante la cerimonia di premiazione il coordinatore nazionale dell’iniziativa Maria Vincenza Catania del CNR di Catania – gli studenti hanno affrontato prove a squadra e individuali, dalla logica all’anatomia passando per le domande finali specifiche su aspetti funzionali e patologici del cervello umano. L’obiettivo principale di questa iniziativa, promossa dalla Società italiana di Neuroscienze, è quello valorizzare i giovani talenti italiani attraendo le migliori intelligenze allo studio del Sistema Nervoso, per preparare i neuroscienziati di domani, e indirettamente per accendere i riflettori sul sistema della ricerca e della formazione in ambito scientifico in Italia, che rimane uno dei migliori al mondo – ha ribadito Catania – poiché riesce a garantire altissimi livelli di preparazione dei nostri ricercatori, molto apprezzati soprattutto all’estero. Un ringraziamento speciale va agli insegnanti degli istituti superiori di tutte le regioni d’Italia che hanno accompagnato i loro allievi in quest’esperienza e che quotidianamente si impegnano nell’arduo compito di formare e guidare quelli che saranno i medici, i biologi e più in generale i professionisti di domani. Questi ragazzi e i loro insegnanti sono la dimostrazione tangibile del valore dell’insegnamento in Italia, che nonostante i problemi, riesce a garantire un altissimo livello di preparazione e opportunità di conoscenze innovative».

L’evento nasce negli Stati Uniti nel 1998 e attualmente coinvolge più di 40 Paesi in tutto il mondo. L’Italia partecipa alla competizione internazionale dal 2010 con le Olimpiadi delle Neuroscienze che quest’anno hanno registrato una partecipazione di 217 scuole e 5400 studenti in tutto il territorio italiano.

Condividi