Terremoto: oltre mille scout sulle strade del sisma

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Oltre mille 350 scout, tra capi e ragazzi, provenienti da 90 gruppi di tutta Italia (17 regioni rappresentate) saranno protagonisti dell’iniziativa, dal 15 luglio al 9 settembre, ‘Tra terra e cielo: lasciare un segno sui luoghi del Terremoto’ lungo le terre benedettine e sui sentieri della Valnerina. Dieci percorsi – spiegano – che offriranno la possibilita’ di fare 340 chilometri, riscoprire la spiritualita’ e soprattutto prestare servizio sui territori colpiti dal sisma dando anche sostegno alle popolazioni.

I dettagli del progetto voluto da Agesci Umbria (Associazione guide e scouts cattolici italiani) sono stati illustrati a Perugia nel corso di un incontro al quale sono intervenuti il presidente nazionale Matteo Spano’, i responsabili regionali Francesca Papalini e Marco Moschini. Con loro la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il vescovo ausiliare della diocesi di Perugia-Citta’ della Pieve mons. Paolo Giulietti. Il progetto – e’ stato ricordato – non e’ altro che l’aggiornamento e la rivisitazione di ‘Francesco vai!’ che nel 1997-’98 porto’ centinaia di scout in Umbria-Marche durante l’emergenza e nella fase di post-assistenza. Per questo motivo la presidente Marini ha voluto ringraziare ancora una volta Agesci Umbria e nazionale.

“Questa volta – ha detto – abbiamo a che fare con l’Appennino piu’ ‘ostico’ e spesso piu’ ‘isolato’ che ha bisogno di essere sostenuto per evitare che il deleterio fenomeno dello spopolamento faccia danni come e piu’ delle scosse sismiche. I territori che i ragazzi andranno a conoscere e a vivere sono pero’ pieni di gente forte, ed il lavoro che potranno fare gli scout sara’ proprio quello di aiutare le nostre popolazioni a riacquistare fiducia e speranza nel futuro”. Lo spirito con cui l’Agesci nazionale torna in Umbria “e’ quello di dare un contributo alle popolazioni ferite dal Terremoto – ha sottolineato Spano’ – ma anche come segno di ringraziamento”. L’associazione infatti – ha proseguito – “e’ molto legata all’Umbria, per la sua spiritualita’ e per i suoi percorsi, e questa volta ci sentiamo doppiamente coinvolti perche’ oltre a stare vicino alle popolazioni in difficolta’ vogliamo anche aiutare a riportare quella bellezza che abbiamo sempre trovato in questi luoghi”.

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