*Ferrara città arte: virtuale o reale? (Asino Rosso eBook-Street Lib) a cura di R. Guerra
(Gli autori intervistati) Carlo Andreoli (Alo), Lorenzo Barbieri, Pier Francesco Betteloni, Bruno Corticelli, Marcello Darbo, Federico Felloni, Zairo Ferrante, Claudio Fochi, Sylvia Forty, Raimondo Galante, Maurizio Ganzaroli, Sergio Gessi, Sergio GnudI, Davide Grandi, Luca Grigoli, Pier Luigi Guerrini, Pasquale Nappi, Maria Letizia Paiato, Rita Pasqualini, Alfredo Pini, Claudio Pisapia, Francesco Rendine, Riccardo Roversi, Alberto Squarcia, Tiziano Tagliani, Vitaliano Teti, Bruno V. Turra, Vittorio Zanella, Carlo Zannetti, Marco Zavagli.
Singolare e originale eBook di futurologia diversamente urbana dalla città d’arte di Ferrara, già capitale del Rinascimento, città di scrittori (dall’Ariosto a Govoni, Bassani, Simoni e persino il ministro Franceschini) e quasi contemporaneo modello potenziale periferico 2.0, per dirla con il compianto Umberto Eco: più precisamente quasi specchio delle profezie futuribili di un certo Marshall McLuhan, con le sue lungimiranti congetture sul mondo post tecnologico dei villaggi elettrici o elettronici.
Attraverso la formula diretta dell’intervista, il curatore Roby Guerra (neofuturista ferrarese contemporaneo e tra i promotori in Italia del transumanesimo futuribile) ha sollecitato artisti, scrittori, giornalisti, politici, docenti universitari, protagonisti della contemporaneità ferrarese, noti o meno noti, a declinare a 360° e con criteri plurali e antiideologici, scenari desiderabili e futuro prossimi per la città anche di Copernico e un certo Italo Balbo.
Tra un presentismo d’eccellenza culturale ma anche d’ombre contingenti multietniche e politichesi che colpiscono le stesse periferie anche se città dell’Unesco. L’eBook trascende la città d’arte Ferrara specifica, rilevandosi come un piccolo grande campione scientifico anche nazionale. Emerge uno spaccato congetturale diversamente oggettivante, appassionato, problematico, programmaticamente contraddittorio, forse più verosomile di indagini tecnico statistiche che spesso sembrano, al contrario, pseudonumerologie. Tra gli autori interpellati anche il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che dribbla bachi hot della città, ma che con acutezza psicologica segnala opportunamente certo divenire di Ferrara verso un nuovo rinascimento possibile, quasi un lascito per il futuro della città.
Questa tensione positiva avanti l’angolo è in fondo condivisa da tutti gli autori intervistati, legittimamente “esegeti” ma anche critici, a conferma di un substrato comunitario e identitario evoluto di Rete almeno potenziale che conferma una volta di più i villaggi elettronici come anche micropolitica e miscrosociologia dove appare il futuro nascente nei suoi semi e memi anticipatori a volte più solidi rispetto ai Caos magari spettacolari ma appunto aleatori delle metropoli anche italiane.
Ad esempio fuori mura s’identifica troppo spesso Ferrara come sola città d’arte e città di anziani, mentre due grandi news attuali sono certa eccellenza Universitaria e scientifica (come ottimamente segnalato dall’ex rettore P. Nappi), con la costante presenza di studenti universitari fuori sede che scelgono la città d’arte (in piccolo ricalcando le orme dello stesso Copernico, laureatosi a Ferrara nell’aurora della rivoluzione scientifica. La stessa pur problematica Movida in centro storico è ormai un rituale electro tam tam consolidato, proprio grazie a tale nuova gioventù istintivamente nativo digitale.
L’assemblaggio a più voci, persino spregiudicato, rivela infine sguardi complessi e di “piccolo” ma prezioso metodo scientifico, dove la libera danza delle ipotesi verosimili (non banali punti di vista) dialettiche, come accennato a volte anche apparentemente inconciliabili, quel salto quantico necessario nell’era elettronica, per superare ogni politichese e formattare- sulle problematiche comunque indubbie attuali – quell’abc e quell’assioma del nostro tempo fondamentale per captare senza esorcismi le X del futuro e immaginare dinamiche risposte e ricette futurologiche diverse ben possibili ed evolutive.
Non ultimo, più nello specifico, l’eBook segnala sempre certo elevato magma creativo squisitamente artistico e letterario ferrarese, già neorinascimentale e ciberculturale, a volte di spessore nazionale, in dinamiche non convenzionali, rifuggendo sia certa retorica nostalgica e manierista che certo ideologismo pur inquinante la città d’arte.