San Francesco d’Assisi: miracoli e leggende

MeteoWeb

Le Autorità Ecclesiastiche riconoscono a San Francesco d’Assisi più di quaranta miracoli, così come numerose sono le leggende aventi il Santo per protagonista. Si narra che una donna, particolarmente devota a San Francesco, morì nella città di Montemarano. Nella veglia funebre si radunarono molte persone per pregare ed improvvisamente il cadavere, risvegliatosi, domandò al Sacerdote che era lì presente di usufruire della confessione. Terminata la confessione, confidò al Sacerdote: “Ero in attesa di essere condannata a una dura pena ma San Francesco ha chiesto e ottenuto per me la grazia di tornare in vita, per pentirmi e confessare tutte le mie colpe”. Dopo la donna si riaddormentò nel Signore. Tanti sono gli avvenimenti di San Francesco con gli animali. Si racconta, ad esempio, che quando vedeva pescatori che avevano fatto un’abbondante giornata di lavoro, chiedeva di rigettare i pesci in acqua. Si narra anche che un pescatore della città di Piediluco, della provincia di (Terni), vedendo passare Francesco, ormai già famoso per le sue imprese da Santo, lo fermò e volle regalargli una tinca appena pescata. Francesco accettò il regalo,rigettandolo subito lo rigettò nell’acqua. Poi incominciò a cantare le lodi di Dio.

La leggenda racconta che il pesce non andò via, ma rimase vicino al Santo, a cantare e giocherellare, ascoltare le lodi. Il pesce si allontanò quando Francesco gli diede il permesso, tornando libero tra i suoi fratelli pesci. Nei racconti Francescani, si narra di un miracolo avvenuto a Lugnano in Tavernina. Un giorno S.Francesco mentre pregava vide che una donna fu aggredita da un lupo molto feroce. Mentre aggrediva la donna, il lupo addentò il bambino e se lo portò via. Vista la scena il santo chiese a delle anatre di rincorrerlo. Le anatre riuscirono nell’impresa, questo avvenimento rimase nella storia francescana, ancora se ne parla . Ma i miracoli sono tantissimi: quello del ragazzo di Capua annegato nel Volturno, resuscitato tra la gioia e lo stupore dei presenti; quello del giovane ucciso a Ragusa da una catasta di legno, ritornato perfettamente sano dopo le suppliche del padre a San Francesco; quello della donna di Tebe, cieca dalla nascita, che tornò a vedere proprio nella Chiesa dei Frati, mentre assisteva alla messa, durante l’atto di elevazione del Corpo di Cristo.

Un giorno Francesco si recò in vista nella città di Gubbio. Ma come entrò nella città vide che non c’era nessuno ne animali ne persone. Tutti i cittadini di Gubbio erano chiusi nelle loro case per paura di un Lupo veramente pericoloso e grande .Tutti conoscevano Francesco e chiesero a lui se poteva aiutarli. Francesco accettò e andò a parlare con il Lupo. Si recò alla foresta e vide arrivare da lui, lentamente, questo grosso cane. Francesco lo chiamò:”Fratello Lupo , in nome di Dio ti ordino di non farmi male a me e a tutti gl’uomini”. Quando furono vicini Francesco fece il segno della Croce in bocca al Lupo. Poi Francesco gli disse: “Fratello Lupo perchè hai fatto del male ai tuoi fratelli uomini?Tutti ti odiano Fratello Lupo,hanno paura tutti di te, devi smetterla. Ma io sono tuo fratello e voglio che ci sia pace fra te e gli uomini, cosi sarete tutti tranquilli in questa città”. Quando il Lupo capì il suo errore scrollò la testa, fu allora che Francesco disse agli abitanti di Gubbio: “Il Lupo vuole vivere in pace con voi, lo desidera veramente. L’importante che mi promettete che voi gli darete da mangiare, al vostro nuovo Fratello”. Da quel giorno grazie a Francesco e alla buona volontà sia del Lupo che dai cittadini di Gubbio, era tornata la pace e il Lupo passava a trovare gli abitanti, che gli davano da mangiare, come promesso. Il Lupo era diventato il cane di tutti, era diventato anche l’amico di tutti bambini .E quando mori ,alcuni anni dopo tutti gli abitanti piansero perché avevano perso il loro caro amico Fratello Lupo.

Condividi