Salute: anoressia e ‘binge eating’ per 3.2 milioni di adolescenti italiani

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In espansione tra i giovani il ‘binge eating’, la grande abbuffata compulsiva in meno di mezz’ora, ma anche l’anoressia e la bulimia. I disturbi dell’alimentazione, a cui è dedicata la Giornata mondiale di sabato 2 giugno, mietono sempre più baby-vittime.

“Sono in aumento i bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni che accusano problemi anche seri con il cibo – rivela Laura Dalla Ragione, docente di Disturbi del comportamento alimentare all’Università Campus Bio-Medico di Roma (prima università ad aver istituito questa materia) – La stragrande maggioranza sono bambine, ma il fenomeno è in crescita anche tra i maschi, si stimano 3,2 milioni di casi tra i 12 e i 17 anni“.

Secondo Dalla Ragione, consulente del ministero della Salute sul tema e autrice del libro ‘Le mani in pasta’, se il fenomeno è in preoccupante espansione tra i più piccoli, sempre maggiore importanza riveste la capacità dei genitori di captare i primi segnali del disturbo: “L’età si sta abbassando e purtroppo l’Italia è il primo Paese nell’Ue per obesità infantile, che è un fattore di rischio rispetto ai disturbi dell’alimentazione veri e propri”.

“Solitamente i bambini in sovrappeso finiscono per essere bullizzati e questo spalanca le porte a diete a volte troppo drastiche. Per questo – conclude Dalla Ragione – bisogna prestare attenzione quando persistono alcuni comportamenti distorti, come scartare sempre il grasso del prosciutto, eliminare la panatura dalla carne e in generale tutto ciò che è considerato calorico. In casi come questi è opportuno rivolgersi ai centri specializzati sparsi per l’Italia, mappati dal ministero della Salute”. 

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