Archeologia, rara scoperta in Connecticut: fortezza degli indigeni americani del 1600 rivela i segni dei primi contatti con gli europei

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Una fortezza degli indigeni americani del 1600 scoperta durante un progetto di rinnovo di un ponte ferroviario sta facendo luce sui primi contatti di una tribù con gli europei, svelano gli archeologi. La scoperta su una piccola striscia di terra vicino ai binari della ferrovia su cui viaggiano i treni pendolari Amtrak e Metro-North è considerata una delle scoperte più importanti nel Nord-Est per la storia indigena americana. Gli esperti non hanno scoperto solo i resti di una fortezza del XVII secolo, ma anche alcuni reperti, come frecce e punte di lance che risalgono a circa 3.000 anni fa, il che indica che gli indigeni sono stati attivi sul sito per generazioni. Non sono state trovate, invece, prove di resti umani.

È uno dei siti del periodo storico più antico che sono stati scoperti finora. Ed è molto ricco di reperti, come vasellame e strumenti di pietra degli indigeni americani, ma anche merce di scambio, asce e coltelli. È senza dubbio uno dei siti più importanti, non solo per l’area ma per il New England in generale”, ha dichiarato l’archeologo Ross Harper.

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Uno dei reperti del sito

Harper dichiara che sembrerebbe che gli indigeni di Norwalk, una tribù di cui si conosce poco, avessero una fortezza sul sito del 1615-1640 circa e che la utilizzassero per lo scambio di merci con i colonizzatori olandesi. Una storia di Norwalk del XIX secolo parla di una fortezza indigena e di una strada vicino al sito ancora chiamata Fort Point Street. Il sito è stato scoperto durante i controlli archeologici preliminari ordinati come parte del rinnovo del Walk Bridge, di ormai 122 anni, che si estende sul Norwalk River e si apre per permettere il passaggio delle imbarcazioni. Il ponte è rimasto bloccato diverse volte in posizione aperta e questo ha provocato non pochi ritardi sulla linea ferroviaria. La costruzione del ponte dovrebbe iniziare il prossimo anno.

Harper lavora per Archaeological & Historical Services Inc., un’azienda del Connecticut che si sta occupando della rimozione dei reperti dal sito e della loro pulizia per ulteriori studi. L’azienda scriverà una lunga relazione sui reperti e sulle scoperte e alcuni manufatti potrebbero essere destinati ai musei.

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Scavi condotti sul sito

Il sito è uno dei pochi del Nord-Est noto per contenere prove dei primi contatti dei Nativi americani con gli europei. La maggior parte dei siti, infatti, è andata distrutta o è stata rimossa durante lo sviluppo delle terre, ha spiegato Harper. Questa rara scoperta sta attirando circa 20 archeologi  sul sito. Kevin McBride, professore di antropologia presso l’Università del Connecticut e direttore di ricerca del Mashantucket Pequot Museum, lo definisce come una “miniera d’oro” e dichiara che gli oggetti trovati forniscono alcune indicazioni delle prime interazioni dei Nativi americani con gli europei e mostrano come essi abbiano incorporato i prodotti europei, come strumenti e coltelli di ferro, nella loro cultura.

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