Situazione di massima emergenza in Sardegna, colpita in queste ore da forte maltempo che ha causato una vittima e un disperso. La pioggia caduta è stata notevole, con quantità superiori del doppio o del triplo rispetto a quella normalmente registrata negli anni in Sardegna. Il record spetta a Capoterra dove in 12 ore sono caduti 353 millimetri d’acqua, pari a oltre il triplo di quanto ci si può aspettare in tutto il mese di Ottobre tenendo conto delle statiche delle piogge degli ultimi venti anni.
Lo vi evince dal bollettino meteorologico dell’Arpas. Situazione analoga in Ogliastra: a Tertenia – dati aggiornati a ieri – si oscilla su valori pari al doppio. Con punte, nelle tre ore tra le 3.42 e le 6.42 del mattino, pari quasi al triplo rispetto alla “prevedibile” normalità. Segnate in blu, il colore più ‘pericoloso’ delle tabelle degli esperti, anche la zona di Uta, Villaspeciosa e San Vito, nel sud Sardegna.
Ora la perturbazione si sta allontanando verso il mar Tirreno, ma sono possibili problemi nel settore centro-orientale. Il presidente Francesco Pigliaru sta rientrando a Cagliari dopo una serie di sopralluoghi nelle zone piu’ colpite e poi riunira’ la Giunta regionale a Villa Devoto per la delibera sullo stato d’emergenza.
“Il Maltempo che sta mettendo nuovamente in ginocchio l’Italia, e in particolare la Sardegna, ci ricorda ancora una volta come sia sempre più necessario affrontare la sfida dei cambiamenti climatici con interventi mirati, politiche di adattamento e attività di prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico. Si tratta di azioni non piu’ rinviabili, ma soprattutto si deve arrivare al più presto all’approvazione di una strategia del Governo sull’adattamento al Clima e a nuove politiche per le citta’ piu’ a rischio, chiarendo come si intende affrontare quest’emergenza, anche alla luce della chiusura della struttura di missione Italia Sicura”. Cosi’ Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, in merito all’emergenza Maltempo che nelle ultime ore imperversa in Sardegna.
La Giunta regionale, convocata a Cagliari in seduta straordinaria, ha deliberato in tarda serata lo stato di emergenza in Sardegna. “Ora faremo richiesta la governo perché lo stato d’emergenza venga dichiarato a livello nazionale, premessa per avere il sostegno, anche economico, per ripristinare i luoghi e coprire i costi”, ha spiegato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, in un breve incontro coi giornalisti, dopo la Giunta, assieme alla nuova responsabile della Protezione civile regionale, Sandra Tobia, e all’assessora dell’Ambiente, Donatella Spano.
“La conta dei danni è già stata avviata”, ha aggiunto il presidente, che ha avuto parole di cordoglio anche per i familiari di Tamara Maccario, la donna di Assemini morta mentre scappava dalla piena di un corso d’acqua: “Abbiamo presentato le nostre condoglianze al sindaco. Non vogliamo essere invadenti“. Nei comuni piu’ colpiti “i sindaci stanno preparando le delibere per dichiarare lo stato di calamita’ naturale. Alcuni le hanno gia’ adottate, altri stanno facendo le valutazione”, ha precisato Pigliaru. “Abbiamo già un’idea delle opere principali. C’è poi il tema della viabilità, soprattutto nelle campagne. Le strade rurali e secondarie sono state distrutte. Domani torneremo anche sulla SS 195 per monitorare il lavoro avviato dall’Anas. Vogliamo essere certi che l’intervento si concluda rapidamente come ci e’ stato assicurato”. Ancora non ci sono stati contatti diretti fra esponenti del governo e la Regione Sardegna.
“Abbiamo parlato con l’amministratore delegato dell’Anas“, ha spiegato Pigliaru, “e in call conference col capo della Protezione civile Angelo Borrelli, col quale contiamo di incontrarci nei prossimi giorni”. Le zone che la perturbazione ha flagellato di piu’ sono il Cagliaritano, con Assemini, Capoterra e Uta, ha ricordato Pigliaru. “Domani continueremo ad andare nei comuni colpiti. Ci sono zone, come Villaputzu, in cui il sistema di protezione ha funzionato molto bene. Le idrovore hanno aiutato molto a evitare situazioni pericolose”, ha aggiunto il presidente. “In altre zone ci sono ponti caduti e infrastrutture che vanno ripristinate. Siamo stati fortunati. C’e’ un tema generale, quello del cambiamento climatico, all’origine di precipitazioni come queste che in passato non erano cosi’ intense e frequenti. Infrastrutture che non erano gia’ in condizioni eccellenti ora sono palesemente inadeguate. C’e’ un grande lavoro da fare”.