La Bpco (Bronco pneumopatia cronica ostruttiva) e’ una delle malattie respiratorie piu’ diffuse, tanto che l’Oms stima che nel 2020 diventera’ la terza causa di morte e quinta causa di invalidita’ a livello mondiale.
In Italia, le malattie respiratorie rappresentano la terza causa di morte dopo quelle cardiovascolari e oncologiche. Per informare le persone sulle patologie respiratorie e sull’importanza della prevenzione, nasce la campagna Io Respiro per gli over 65.
E’ promossa dal Centro Studi di Economia Sanitaria in collaborazione con Senior Italia FederAnziani, Fimmg, con la collaborazione scientifica di Sip/Irs ed Ethesia e grazie al contributo di Menarini. E’ stata presentata nell’ambito della manifestazione CosmoSenior a Rimini.
La campagna prevede la realizzazione di convegni con pneumologi all’interno dei centri sociali per anziani nei quali sara’ illustrata l’importanza dei corretti stili di vita e come imparare a riconoscere i sintomi delle malattie respiratorie. Nel corso dei convegni sara’ sottoposto ai partecipanti un questionario per comprendere il livello di consapevolezza. E nei centinaia di centri anziani di tutta Italia sara’ effettuato uno screening di massa con la realizzazione di 10mila spirometrie con personale specializzato. Sulla base di questo campione sara’ realizzato un grande studio epidemiologico, con la collaborazione della Societa’ Italiana di Pneumologia Sip/Irs e del Centro Ricerche di Pneumologia Geriatrica Ethesia.
“Senior Italia ha effettuato un progetto pilota con 739 spirometrie dalle quali e’ emerso che il 19,9% delle persone coinvolte mostrava ostruzioni lievi o moderate – ha dichiarato Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani – Nella seconda fase dell’indagine sono state condotte altre 9.979 spirometrie che hanno confermato il dato (20,2%), ben superiore a quello riportato in letteratura. Da qui la decisione di continuare a indagare lo stato di salute della popolazione in ambito respiratorio. La diagnosi di Bpcp e’ oggi sottostimata in Italia proprio perche’ i pazienti raccontano tardi i sintomi al proprio medico e perche’ quest’ultimo fa uno scarso uso della spirometria”.