La diffusione dei social media è un fenomeno relativamente recente, ma ha già invaso ogni aspetto delle nostre vite. Per i giovani, in particolare, i social sembrano essere diventati il principale canale di comunicazione.
Indubbiamente, l’utilizzo di queste piattaforme può essere un buon modo per mantenere attivi i rapporti sociali e per l’acquisizione di conoscenze, tuttavia, una mole crescente di prove suggerisce una correlazione tra il loro utilizzo incontrollato e l’insorgenza di depressione e altri disturbi nei ragazzi.
Il benessere mentale delle nuove generazioni è una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica, poiché l’adolescenza è un periodo di fragilità in cui è più facile che si sviluppi una sindrome depressiva.
I giovani con problemi, inoltre, hanno un maggiore rischio di sviluppare altri disturbi in età adulta.
Lo studio diretto dalla Dott.ssa Y. Kelly, pubblicato recentemente su The Lancet, ha messo in relazione lo stato di salute mentale dei giovani con la quantità di tempo trascorso sui social e i modi in cui interagiscono in rete.
Durante l’analisi, un particolare accento è stato posto sui casi che manifestavano esperienze di molestie online, le quali sembrano avere un forte impatto sulle menti più giovani a causa della facilità di condivisione di materiali che danneggiano reputazioni e relazioni. I livelli di ansia derivanti da tali esperienze hanno un peso particolare, poiché gli adolescenti sono vulnerabili allo sviluppo di una bassa autostima e questo potrebbe essere esacerbato dalla ricezione di feedback negativi e paragoni sociali inadeguati.
Anche la sola diffusione online di standard di “bellezza” manipolati e irreali, ad esempio, è legata allo sviluppo di problemi di autostima e insicurezza estetica che possono facilmente sfociare in malessere psicologico.
Un altro aspetto che è stato oggetto di osservazione è l’impatto sul sonno: ad esempio, trascorrere molto tempo sui social media porta inevitabilmente a una riduzione della durata e della qualità del riposo, mentre le notifiche ricevute durante le ore notturne e la paura di perdere nuovi contenuti è la principale causa delle numerose interruzioni del sonno negli adolescenti.
È stata inoltre considerata l’esposizione allo schermo prima di dormire, e il conseguente impatto di questa abitudine sulla produzione di melatonina e sul ritmo circadiano.
È importante riconoscere anche che i giovani che hanno problemi sembrano essere propensi a trascorrere più tempo sui social.
Nell’analisi sono stati esaminati i dati del Millennium Cohort Study, un ampio studio di coorte dal quale è emerso che l’associazione tra uso dei social media e sintomi depressivi è più forte per le ragazze, rispetto ai ragazzi.
Tra le ragazze, le maggiori ore giornaliere di utilizzo dei social media corrispondono a un aumento graduale dei punteggi e del rapporto con sintomi clinicamente rilevanti.
Per i ragazzi, invece, sono stati riscontrati punteggi di sintomi depressivi più alti tra chi segnala 3 o più ore di uso quotidiano dei social media.
Queste scoperte sono molto importanti per lo sviluppo di una politica sulle linee guida per l’uso sicuro di internet.
Tuttavia, data la possibilità per gli adolescenti che sperimentano situazioni di malessere psicologico di trascinare anche nella vita adulta la propensione a tali disturbi, è fondamentale la sensibilizzazione dei genitori, affinché siano in grado di individuare i sintomi e fornire ai ragazzi un tempestivo sostegno familiare e professionale.
Y. Kelly, A. Zilanawala, C. Booker, et al., Social Media Use and Adolescent Mental Health: Findings From the UK Millennium Cohort Study, https://doi.org/10.1016/j.eclinm.2018.12.005