Pasqua cattolica e Pasqua ortodossa: quali sono le differenze? Perché un’unica fede ma due festività?

La Pasqua è una delle festività più importanti della Chiesa cristiana eppure il problema delle due date diverse tra chiese orientali e occidentali rimane una questione spinosa: ecco le differenze e i motivi alla loro base
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La Pasqua non è solo una festività mobile ma anche plurima. Nella maggior parte degli anni, le chiese cristiane occidentali e quelle ortodosse orientali, infatti, festeggiano la Pasqua in giorni differenti. Nel 2019, per esempio, le chiese occidentali osserveranno la ricorrenza il 21 aprile, mentre quelle ortodosse lo faranno il 28 aprile. La discrepanza teologica delle due Pasque è rimasta una questione spinosa per la Chiesa Cristiana. “È stato a lungo riconosciuto che celebrare questo aspetto fondamentale della fede cristiana in date differenti offre una testimonianza divisa e compromette la credibilità e l’efficacia delle chiese nel portare il Vangelo nel mondo”, afferma il Consiglio ecumenico delle Chiese.

Una semplice formula per complicate interpretazioni

La formula per determinare la data della Pasqua (“la prima domenica dopo la prima luna piena che si verifica in concomitanza con o dopo l’equinozio di primavera”) è identica sia per la Pasqua occidentale che per quella ortodossa, ma le chiese basano la data su calendari diversi. Le chiese occidentali utilizzano il calendario gregoriano, il calendario standard per gran parte del mondo, e le chiese ortodosse utilizzano quello più antico, il calendario giuliano. E fin qui è tutto chiaro. Ma in realtà il calcolo di queste date coinvolge una sfilza incredibile di lune ecclesiastiche e lune pasquali, equinozio astronomico ed equinozio fisso, oltre ai due diversi calendari.

Luna piena, equinozio e Pasqua ebraica

equinozio primavera luna pasquaLe due chiese variano sulla definizione di equinozio di primavera e luna piena. La Chiesa orientale stabilisce la data di Pasqua secondo la reale luna piena astronomica e il reale equinozio, osservati lungo il meridiano di Gerusalemme, luogo della Crocifissione e Resurrezione di Cristo. Ma applica anche la formula secondo cui la Pasqua cade sempre dopo la Pasqua ebraica, poiché la Crocifissione e Resurrezione di Cristo sono avvenute dopo il suo ingresso a Gerusalemme per celebrare la Pasqua ebraica. Nella Chiesa occidentale, invece, la Pasqua a volte precede quella ebraica di qualche settimana.

Perché una sola fede e due Pasque?

La Chiesa occidentale non utilizza la data reale e astronomicamente corretta per l’equinozio di primavera, bensì una data fissa, il 21 marzo. E per “luna piena” non intende la luna piena astronomica ma la “luna ecclesiastica”, basata su tavole create dalla chiesa. Questi concetti permettono che la data di Pasqua sia calcolata in anticipo e non determinata dalle reali osservazioni astronomiche, che per natura sono meno prevedibili.

La divisione tra le chiese orientali e occidentali non ha una forte base teologica, ma non è neanche una semplice schermaglia tecnica. Come notato dal Consiglio ecumenico delle Chiese, gran parte della Cristianesimo ortodosso è presente in Medio Oriente, dove è stato spesso la religione minoritaria, e nell’Europa orientale, dove recentemente ha affrontato l’ostilità dei governi comunisti. L’enfasi di osservare la tradizione e mantenere intatta l’identità religiosa è stata quindi fondamentale. Vista da questa prospettiva, cambiare le regole che determinano la sua festività religiosa più importante minano alle fondamenta di un patrimonio religioso già bersagliato.

Riconciliare Oriente e Occidente

Un incontro organizzato dal Consiglio ecumenico delle Chiese ad Aleppo, Siria, dal 5 al 10 marzo del 1997, ha proposto una soluzione pensata per essere favorevole sia alla Chiesa occidentale che a quella orientale: entrambi i metodi di calcolo dell’equinozio della luna pasquale sarebbero stati sostituiti con i più avanzati calcoli astronomici disponibili, utilizzando il meridiano di Gerusalemme come punto di misura. Da quell’incontro, tuttavia, non sono stati compiuti ulteriori progressi e il problema persiste.

Una data fissa per la Pasqua

Dall’inizio del XX secolo, è ampiamente circolata la proposta di trasformare la Pasqua in una festività fissa e non mobile e nel 1963 il Concilio Vaticano II ha acconsentito, a patto che tra le chiese cristiane ci fosse il consenso. La seconda domenica di aprile è stata suggerita come la data più probabile.

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