“E’ una buona iniziativa quella di fare controlli che comunque sono precauzionali, d’altra parte desta anche un po’ di sorpresa che questo tipo di test non venga fatto a priori, in modo regolare, su tutte le materie prime che vengono utilizzate e sui prodotti finiti”. A dirlo all’Adnkronos Salute il farmacologo e fondatore dell’Istituto ‘Mario Negri’ Silvio Garattini, intervenendo sulla richiesta fatta oggi dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema) alle aziende, di controllare tutti i farmaci sintetizzati chimicamente per la presenza di nitrosammine, potenzialmente cancerogene.
La presenza di queste sostanze, alla base del ritiro prima di alcuni prodotti chiamati sartani e di farmaci a base di ranitidina, “non ha niente a che fare con il farmaco in sé – spiega l’esperto – sono delle impurità, ma quando si preparano delle materie prime, quando poi i prodotti vengono messi in compresse e fiale, ci dovrebbe essere un controllo per eventuali impurità cancerogene. Meraviglia che non venga fatto a monte e che ci sia il bisogno di farlo ora. Questi dati avrebbero già dovuto essere disponibili precedentemente: bisogna studiare la presenza di impurità nelle produzioni e capire se può capitare che si trovino solo in un lotto, o se invece siano presenti in tutte le preparazioni, oltre a chiarire quale sia la quantità”.