In Italia 148 eventi meteo estremi nel 2018: Roma, Milano e Genova le città più colpite

lo scorso anno l'Italia è stata colpita da 148 eventi meteo estremi, che hanno causato 32 vittime e oltre 4.500 sfollati
MeteoWeb

Nel 2018 l’Italia è stata colpita da 148 eventi meteo estremi, che hanno causato 32 vittime e oltre 4.500 sfollati, un bilancio di molto superiore alla media degli ultimi 5 anni: i dati sono contenuti nel rapporto 2019 dell’Osservatorio di Legambiente sull’impatto dei cambiamenti climatici in Italia, presentato oggi a Roma.
Le città che dal 2010 hanno subito il maggior numero di eventi estremi sono Roma (33), Milano (25), Genova (14), Napoli (12), Palermo (12), Catania (9), Bari (8), Reggio Calabria (8) e Torino (7).
Secondo il rapporto, la temperatura media nelle città d’Italia è in continua crescita e a ritmi maggiori rispetto al resto del Paese. Uno studio epidemiologico realizzato su 21 località ha evidenziato un incremento della mortalità giornaliera associata alle ondate di calore, con 23.880 morti tra il 2005 e il 2016, con impatti più rilevanti nella popolazione anziana.
Inoltre, secondo una ricerca del progetto Copernicus european health su 9 città europee, nel periodo 2021-2050 vi sarà un incremento medio dei giorni di ondate di calore tra il 370 e il 400%, con un ulteriore aumento nel periodo 2050-2080 fino al 1100%. Questo porterà, ad esempio, a Roma da 2 a 28 giorni di ondate di calore in media all’anno.

Negli ultimi 9 anni, dal 2010 ad oggi, sono 563 gli eventi registrati in Italia sulla mappa del rischio climatico, con 350 Comuni in cui sono avvenuti impatti rilevanti.

Secondo le elaborazioni di Enea, sono 40 le aree a maggior rischio in Italia a causa dell’innalzamento del livello dei mari. A rischio sono anche città come Venezia, Trieste, Ravenna, la foce del Pescara, il golfo di Taranto, La Spezia, Cagliari, Oristano, Trapani, Marsala, Gioia Tauro. Un’indagine di Climate Central, pubblicata sulla rivista Nature, riferisce inoltre che, se i ghiacciai continueranno a sciogliersi al ritmo attuale, 300 milioni di persone che vivono in aree costiere saranno sommerse dall’oceano almeno una volta l’anno entro il 2050. Uno scenario che viene disegnato anche calcolando la possibilità che le barriere fisiche che erigono contro il mare saranno potenziate.

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