Terremoto Albania, almeno 23 morti e 600 feriti: persone sepolte vive tra le macerie, in arrivo tanti aiuti internazionali. Il punto

Sono proseguite per tutta la giornata le ricerche di sopravvissuti sotto le macerie dei palazzi crollati in Albania a causa del terremoto che ha colpito il Paese: il punto della situazione
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Sono proseguite per tutta la giornata le ricerche di sopravvissuti sotto le macerie dei palazzi crollati in Albania a causa del terremoto che ha colpito il Paese, il più potente da decenni. Nell’ultimo bilancio, le autorità hanno contato almeno 23 persone morte, tra cui una bambina, e circa altre 600 ferite, soprattutto nelle città di Durazzo e Thumane, a nord di Tirana. Ma purtroppo si tratta di un bilancio che continua a salire di ora in ora. Il sisma di magnitudo 6.4 ha colpito nella notte tra lunedì e martedì, prima dell’alba, alle 3.54. L’epicentro è stato registrato a 34 chilometri a nordovest della capitale Tirana, secondo il centro sismologico europeo-mediterraneo, e la scossa è stata poi seguita da varie altre repliche, tra cui una di potenza 5.3. Il terremoto più potente dal 1926, lo ha definito il sismologo Rrapo Ormeni.

AGGIORNAMENTO: le vittime salgono a 23, due sopravvissuti sono morti in ospedale

Non ce l’hanno fatta due dei sopravvissuti al terremoto che ha scosso oggi l’Albania: due persone sono morte infatti in ospedale, alzando ancora il bilancio delle vittime a 23. Si tratta di un ragazzo che era stato estratto ancora vivo dopo 17 ore da sotto le macerie e di una donna che aveva visto morire la figlia nella casa crollata, dove lei stessa era rimasta ferita. Poche ore dopo è deceduta anche lei.

L’Albania è nota per la sua pianificazione urbanistica caotica e sregolata, soprattutto nelle località turistiche costiere, dove le costruzioni abusive sono diffuse. Circa 300 soldati e 1.900 agenti di polizia sono stati inviati a Durazzo e Thumane per i soccorsi, mentre squadre di supporto sono arrivate da Italia, Grecia e Romania. L’attività del personale d’emergenza si è concentrata sui condomini crollati, da cui almeno 44 persone sono state portate in salvo. A Kurbin un uomo è morto dopo essere saltato, preso dal panico, già da una finestra dell’edificio in cui viveva. Un altro è morto in un incidente d’auto, dopo che nella strada che stava percorrendo si sono aperte delle voragini. A Thumane, per ore i familiari di alcune persone irreperibili hanno urlato i nomi di coloro che i soccorritori cercavano d’individuare. Alle lacrime di gioia per il ritrovamento di persone in vita si univano la disperazione di non vedere ritrovare i propri cari, così come le urla per la paura alle nuove repliche.

Il terremoto è stato percepito in una vasta zona dei Balcani, da Sarajevo in Bosnia alla città serba di Novi Sad, a oltre 700 chilometri di distanza. I Balcani sono zona soggetta ad attività sismica, e le scosse sono frequenti. La penisola si trova sulla faglia tra due placche tettoniche, quelle africana ed euroasiatica. Anche i movimenti della piccola microplacca adriatica producono terremoti, secondo l’istituto sismologico croato. Il più devastante sisma della storia recente nella regione balcanica colpì la Macedonia del Nord nel luglio 1963: mille persone morirono e l’80% di Skopje fu distrutta.

Terremoto Albania: tra le macerie di Thumane, persone sepolte vive

Nel campo di calcio di Thumana, l’esercito allestisce le tende per centinaia di sfollati della cittadina albanese sventrata dal potente terremoto che l’ha colpita in piena notte. A qualche centinaio di metri i soccorritori scavano ancora a mani nude per estrarre persone da sotto le macerie. Nel tardo pomeriggio però, quando oramai è già buio e il paese è ancora senza corrente elettrica, le speranze si trasformano in dramma: due cadaveri emergono da una delle palazzine sbriciolate dal sisma. Un terzo disperso è vivo, si sente la sua voce labile, ma ancora non si riesce a tirarlo fuori. “E’ incastrato tra i detriti, ci vorrà del tempo, ma siamo ottimisti”, dice una ragazza della Croce Rossa. Poco piu’ in la’, in quella che sembra una cittadina siriana o irachena dopo un bombardamento aereo, altre quattro persone sono disperse. “Non sentiamo segni di vita, ma continuiamo a scavare”, sospira un altro soccorritore mentre con un gesto del braccio si asciuga il sudore in fronte.

Alcuni ragazzi in macchina aspettano l’arrivo di una tenda. Sono tutti cugini, uno di loro è disabile e la carrozzina è caricata su una macchina con tutto quello che sono riusciti a portare via, una coperta, dell’acqua. “Per fortuna non c’ero, perche’ studio a Tirana. Ma appena ho saputo sono corsa qui per dare una mano”, dice una ragazza con le lacrime agli occhi. Altri hanno vissuto il dramma in diretta. “Mi sono vegliato in piena notte. Era apocalittico, non riuscivo a stare in piedi ne’ a correre fuori di casa”, riferisce un altro ragazzo. “I soccorsi sono arrivati almeno due ore dopo: abbiamo provato a spostare le macerie, a cercare di salvare qualcuno. Ma non ci siamo riusciti. Dalla casa di una famiglia di nostri amici che viveva accanto a noi sentivamo delle urla, poi piu’ nulla. Sono tutti morti”. “È successo il finimondo. Gli intonaci venivano giù uno dopo l’altro, si vedevano i mattoni spuntare fuori dai muri, mi sono sentito dentro un film apocalittico”, ha raccontato Antonio Imperiale, uno dei tantissimi italiani che da tempo si sono stabiliti in Albania. La furia del sisma ha sgretolato due hotel della zona balneare, uccidendo almeno cinque persone. Altre otto, secondo alcuni testimoni, sono rimaste intrappolate tra le macerie di una villetta.

L’Europa in aiuto dell’Albania

Le autorità albanesi hanno ricevuto non solo la solidarietà, ma anche il sostegno di molti Paesi vicini, oltre che dell’Unione europea, che ha attivato il meccanismo di protezione civile. L’Ue ha contribuito a mobilitare 3 squadre di ricerca e salvataggio, che si schiereranno in Albania per assistere le autorità locali nelle loro operazioni di ricerca e salvataggio. “L’Unione europea è al fianco dell’Albania in questo momento difficile. Stanno già arrivando squadre di ricerca e salvataggio provenienti da Italia, Grecia e Romania. Inoltre, desidero ringraziare l’Ungheria, la Germania, la Croazia, la Francia, l’Estonia, la Repubblica Ceca e la Turchia per le loro offerte di assistenza attraverso il meccanismo europeo di protezione civile. Il mio pensiero è rivolto alle vittime e a tutte le persone colpite dal disastro”, ha affermato il commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides. Il sistema Copernicus è stato attivato per la produzione di immagini satellitari delle zone colpite e il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze 24/7 dell’Unione europea è in contatto con le autorità albanesi e continua a monitorare la situazione. Ci sono altre risorse dell’Ue di scorta, qualora fossero necessarie, hanno poi fatto sapere da Bruxelles.

L’Italia, tramite il presidente Sergio Mattarella, si è detta disposta a dare un contributo all’Albania per superare il momento drammatico derivante dal forte terremoto che ha colpito il Paese. In una conversazione con l’omologo albanese Ilir Meta, Mattarella ha espresso la sua solidarietà e quella del popolo italiano, informandolo inoltre dell’invio in Albania di personale specializzato e mezzi umanitari dall’Italia, per fare fronte alle conseguenze del terremoto. Il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ha inoltre comunicato al direttore generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, la disponibilità dei Caschi blu della cultura italiani a intervenire in Albania, Bosnia Erzegovina e Grecia per la salvaguardia del patrimonio culturale di quei paesi duramente colpiti dal sisma che ha interessato la regione dei Balcani. “I tecnici del Mibact e i militari del comando Carabinieri tutela patrimonio culturale inquadrati nella task force Unesco Unite4Heritage hanno maturato una considerevole esperienza nella messa in sicurezza del patrimonio culturale nell’Italia Centrale, capacità che ora possono essere messe al servizio di altre realtà”.

Il sostegno internazionale è quello che ha chiesto fin dalle prime ore del mattino il presidente albanese, visitando di persona le zone colpite dal sisma. Per il capo dello Stato è fondamentale “lavorare con devozione e professionalità per salvare ogni vita umana che si trova sotto le macerie” e dare aiuto tempestivo ai feriti. “È altrettanto importante identificare gli abitanti che non possono rientrare nelle proprie case”, ha sottolineato Meta. Il premier Edi Rama ha invece sottolineato come si tratti di “momenti drammatici” in cui tuttavia “bisogna mantenere la calma a ogni costo”. Tutte le strutture statali “sono a lavoro intensamente per salvare tutte le persone in pericolo. Bisogna stare uniti e affrontare insieme questo duro colpo. Faremo tutto il possibile e, con i nostri grandi amici al nostro fianco, riusciremo a superare anche questa situazione”, ha scritto Rama su Facebook.

L’opposizione albanese ha chiesto che il governo proclami lo Stato di emergenza. Il leader del Partito democratico, Lulzim Basha, ha precisato di “non avere nessuna interpretazione politica. Lo Stato di emergenza serve per servire meglio i feriti, per fare l’inventario dei danni, e per gestire meglio il panico e le conseguenze del terremoto”. Il leader dell’opposizione ha poi sottolineato che “oggi siamo tutti in piedi, con una solidarietà incondizionata. Come fratelli e sorelle dello stesso sangue, della stessa nazione, a fianco di chi ha perso i propri vicini e di quelli feriti e ancora scioccati. Tutti insieme, come una grande famiglia ce la faremo”, ha dichiarato Basha.

Terremoto Albania: per gli sfollati accordo con alberghi per sistemazione

Il governo albanese siglerà un accordo con le strutture alberghiere di Durazzo, Kavaja e se necessario anche di Valona per ospitare gli sfollati dal terremoto. Lo ha fatto sapere il premier Edi Rama in un post su Facebook. “L’inverno non può essere trascorso a cielo aperto o in tende. Perciò tutte le famiglie rimaste senza casa saranno ospitate in condizioni ottimali, saranno servite in condizioni ottimali e potranno trascorrere anche le feste di fine anno in condizioni ottimali insieme ai loro bambini, i quali non devono essere costretti ad abbandonare la scuola nemmeno un giorno”, ha precisato Rama.

Terremoto Albania, allestite le tende per ospitare gli sfollati

Le unita’ dell’esercito albanese hanno allestito le prime tende per accogliere le persone le cui abitazioni sono state danneggiate dal forte sisma che ha colpito oggi l’Albania. “Allo stadio di Durazzo e su un campo sportivo a Thumana sono state allestite 300 tende che possono ospitare circa mille persone”, ha dichiarato questa sera il ministro della Difesa, Olta Xhacka, aggiungendo che a disposizione e’ stata messa anche una struttura alberghiera del ministero a Durazzo con 200 posti letto. Xhacka ha spiegato che “si stanno allestendo circa 90 palestre a Tirana, Durazzo, Kruja e Lezha per offrire alloggio, in caso di necessita’, alle famiglie colpite dal sisma”. Manca ancora un bilancio dei danni materiali provocati dal terremoto “perche’ tutti i nostri sforzi sono andati per salvare ogni possibile vita”. Il sisma, di magnitudo 6.4, ha provocato la morte di almeno 21 persone.

Sisma Albania: domani giornata di lutto nazionale

Giornata di lutto nazionale domani in Albania, in memoria delle vittime del forte terremoto che ha colpito il paese la scorsa notte: lo ha annunciato il premier Edi Rama, durante una visita ai feriti ancora ricoverati in uno degli ospedali di Tirana.

Sisma Albania: Rossi: “Aiuti su nave Af in partenza da Bari”

Un traghetto di linea dell’Adria Ferries, la compagnia italiana di navigazione che assicura i collegamenti con l’Albania partirà stasera da Bari in ritardo alla volta di Durazzo, per permettere di imbarcare aiuti umanitari e personale della Protezione civile provenienti dal Molise. Lo annuncia il ceo di Adria Ferries Alberto Rossi all’ANSA. “Pensare che ieri ero a Tirana – racconta – poi sono ripartito per tornare in Italia e sono arrivato prima che succedesse tutto. Quando ho saputo del terremoto, stamane, sono riuscito a mettermi in contatto con il capo della protezione civile nazionale Borrelli, tramite il prefetto di Ancona Antonio D’Acunto, e ho messo a disposizione i nostri traghetti per qualunque esigenza logistica. Abbiamo rapporti molto forti con l’Albania, tanto che mio fratello è console onorario albanese qui in città”. A Tirana, racconta, c’era anche un gruppo di Ancona, che ha partecipato ad un forum di affari. “Sono riusciti a ripartire stamani regolarmente, come da programma. Ma loro hanno vissuto il terremoto in diretta”. Al momento, tranne il ritardo del traghetto da Bari, i collegamenti sono regolari. Adria Ferries ha anche aperto un conto corrente dedicato alla raccolta da fondi, a cui la compagnia contribuirà direttamente.

Terremoto Albania: le forze armate italiane a supporto della popolazione

In seguito alla forte scossa di terremoto verificatasi questa notte a Durazzo, la Difesa, rispondendo alle richieste della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha immediatamente messo a disposizione 12 mezzi per trasporto persone con circa 25 unità e un elicottero CH-47dell’Esercito, un aereo C-130, un velivolo P180 e un elicottero UH139 dell’Aeronautica Militare per il trasporto in Albania di assetti della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Anche la Marina Militare ha predisposto un’unita navale ed un elicottero da impiegare a supporto delle attività.

Albania, da Toscana colonna mobile Protezione civile regionale

A seguito del terremoto in Albania la Protezione civile della Regione Toscana ha dato la disponibilità al Dipartimento nazionale ad attivare un modulo della Colonna mobile regionale denominato “assistenza alla popolazione” per l’accoglienza di 250 persone. Il modulo “assistenza alla popolazione” è composto da 32 tende in grado di ospitare 8 persone l’una, brande, coperte, riscaldatori. Inoltre saranno montati i servizi igienici, una cucina da campo, due tendoni dedicati alla mensa e alla socialità e i gruppi elettrogeni necessari a garantire l’energia elettrica in tutto il campo. Nel momento in cui il Dipartimento nazionale deciderà l’invio partiranno dalla Toscana 10 operatori della Protezione civile regionale e 50 volontari.

Sisma Albasnia: l’Aeronautica invia 2 aerei e un elicottero

L’Aeronautica Militare supporta la popolazione dell’Albania colpita dal terremoto di questa notte. L’arma azzurra ha messo a disposizione un velivolo P-180 del 14esimo Stormo per il trasporto di un advanced team del Dipartimento Protezione Civile, un elicottero UH-139 del 31esimo Stormo per il trasporto di un altro team della Protezione Civile e un C-130J della 46esima Brigata Aerea per il trasporto di personale e materiali dei Vigili del Fuoco.

Sisma Albania, Bonaccini: “Emilia Romagna pronta a fare la sua parte”

Di fronte al sisma di magnitudo 6.5 che ha colpito l’Albania, “abbiamo detto subito che, dentro al sistema di Protezione Civile nazionale, per i bisogni che ci saranno, il sistema di Protezione Civile regionale e le istituzioni sono pronte a fare qualsiasi cosa ci venga chiesto e di cui ci sia bisogno”. Cosi’, a margine di un incontro in Regione, il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. ha rivolto il suo pensiero al Paese adriatico squassato da un forte terremoto. “Già stamattina – ha osservato – abbiamo mandato un abbraccio di solidarietà al premier Edi Rama che avrei dovuto incontrare, al popolo albanese e all’Albania tutta che è una terra per noi molto vicina e molto amica. Qui ci sono tanti albanesi – ha proseguito – abbiamo rapporti, come Regione, con l’Albania in diversi settori, siamo nella macroregione adriatico-ionica come lavoro comune. Abbiamo detto subito che dentro al sistema di Protezione Civile nazionale, per i bisogni che ci saranno, il sistema di Protezione Civile regionale e le istituzioni sono pronte a fare qualsiasi cosa ci venga chiesto e di cui ci sia bisogno”. La magnitudo “6.5 è un po’ più del 5.9 e 5.8 dei terremoti che nel maggio 2010 sconvolsero questa nostra terra: il massimo di solidarietà possibile – ha concluso Bonaccini – ma anche l’aiuto concreto e materiale laddove ci sia bisogno e vicinanza al popolo albanese”.

 Sisma Albania: Casellati, vicini a vittime e a loro famiglie

“Desidero trasmettere il sentimento di vicinanza e di partecipazione del Senato italiano e mio personale per il grave sisma che ha colpito l’Albania. In questo momento i nostri pensieri vanno alle famiglie delle vittime, ai feriti, alle persone in difficoltà e a quanti si stanno prodigando nell’opera di soccorso. Confido che questa pur triste occasione sarà motivo di rinnovata cooperazione, solidarietà e fratellanza fra i nostri popoli”. È il messaggio che il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha inviato al capo dello Stato albanese Ilir Meta per esprimere solidarietà al popolo albanese duramente colpito dal terremoto.

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