Il lago che prima riempiva il cratere del vulcano Taal, nelle Filippine, è quasi completamente sparito dopo l’eruzione del 12 gennaio. Gli scienziati stanno monitorando attentamente la situazione con strumenti di terra ma anche dallo spazio per cercare di comprendere cosa potrà ancora succedere mentre il Taal continua ad eruttare, sebbene con una minore produzione di cenere rispetto ad inizio settimana.
La scomparsa della maggior parte dell’acqua del lago del cratere è stata catturata in un’immagine radar della costellazione finlandese ICEYE, che si basa sulla parte a microonde dello spettro elettromagnetico per scrutare attraverso le nuvole e la cenere espulsa dal vulcano. Nell’immagine, la linea tratteggiata mostra l’estensione del lago prima dell’eruzione del 12 gennaio, mentre la linea continua mostra quello che è rimasto delle acque, con il lago che ormai è quasi completamente scomparso (vedi foto della gallery scorrevole in alto e video in fondo all’articolo). È stata l’interazione di questa acqua con il magma che ha guidato gran parte del comportamento esplosivo osservato. Il lago Taal, ossia lo specchio d’acqua ben più grande che circonda l’edificio centrale, invece è ancora presente.
Mariton Bornas, capo della divisione della previsione delle eruzioni e del monitoraggio vulcanico di PHIVOLCS (Istituto di Vulcanologia e Sismologia delle Filippine), ha spiegato che “la nuova configurazione al cratere principale ora vede condotti separati, da dove vengono rilasciati fumo e cenere”. L’esperta ha aggiunto che il prosciugamento del lago del cratere principale è considerato normale durante una maggiore attività vulcanica, poiché appaiono anche fessure sull’isola vulcanica. Bornas ha spiegato che prima dell’esplosione del Taal del 1911, che ha ucciso oltre 1.300 persone, c’erano altri crateri all’interno di quello principale, ma poiché questo è stato inondato a causa dell’eruzione, non sono più visibili.
Intanto, continuano ad apparire nuove fessure nel suolo delle aree intorno al vulcano. Bornas ha aggiunto che guardando alla storia delle eruzioni del Taal, c’è un’alta possibilità che generi una forte eruzione: “Guardando il nostro monitoraggio, c’è una grande possibilità che ci sia un’eruzione esplosiva”. PHIVOLCS ha confermato il livello di allerta 4 su una scala di 5 per il vulcano, che significa che un’eruzione esplosiva pericolosa è possibile nelle prossime ore o nei prossimi giorni. L’istituto, oltre a ribadire l’ordine di evacuazione per le aree a rischio entro 14km dal cratere principale, ha sottolineato anche i pericoli della pesante e prolungata ricaduta di cenere. L’enorme quantità di cenere che si è depositata sulle aree circostanti può essere osservata chiaramente nelle foto dei satelliti French Spot-7 e Pléiades. Il paesaggio verde è stato sostituito da una intensa e spettrale copertura grigia. Tra le foto della gallery in alto, le immagini della desolazione e della devastazione provocata dalla cenere, depositatasi in uno strato spessissimo che ricopre tutto.
Le autorità filippine stanno lottando per impedire che circa 50.000 residenti evacuati dall’area ritornino alle loro case per recuperare beni personali o controllare gli animali. “Per favore, lasciateci osservare il periodo di calma al momento. Stiamo studiando cosa significa. Un lungo momento di calma potrebbe essere solo una pausa nell’attività vulcanica. Il pericolo rimane”, ha sottolineato Bornas.