“Il cibo che cura, il cibo che ammala” è l’ultimo libro dell’oncologa Maria Rosa Di Fazio, finito di stampare ad aprile 2019 da Mind edizioni (303 pagine, 18€): la dottoressa è responsabile del Servizio di Oncologia integrata del Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino, dove applica e porta avanti lo speciale metodo chemioterapico del professor Philippe Lagarde, luminare francese di fama mondiale. Nel suo ultimo libro, Maria Rosa di Fazio illustra in modo brillante e illuminante anche per i profani, quali sono i nostri peggiori nemici a tavola e, al tempo stesso, quali alimenti dovremmo scegliere come nostri ideali compagni di vita.
A fronte dei grandi nemici, che possiamo considerare “killer” della nostra salute e del nostro benessere, ci sono infatti altrettanti amici che ci possono aiutare a vivere bene e a lungo. Un volume importante, con una mission materna nei confronti di tutti i cittadini che vogliono scegliere consapevolmente cosa mangiare non solo per soddisfare le esigenze del palato ma prima di tutto per tutelare il dono più grande che abbiamo: la nostra vita, sana e felice. Perchè la felicità non può prescindere dalla buona salute.
Dopo aver letto il libro, pubblicarne una recensione è quanto di più difficile possiamo fare: è un volume tutto da leggere, perchè non vuole imporre una “dieta” (anzi, anche su questo è illuminante: diffidate da qualsiasi dieta!), ma illustra il regime alimentare ideale che ognuno di noi dovrebbe seguire per prevenire guai più o meno seri, partendo dal presupposto che il saggio Lagarde ha predicato a lungo: ognuno di noi è diverso da un altro, e quindi sarebbe opportuno interpretare le indicazioni scientifiche calibrandole su ogni organismo senza fossilizzarsi su protocolli generalizzati. Quella di Lagarde e Di Fazio è una filosofia medica che sfrutta le ultime scoperte scientifiche e medicinali, ma esalta “l’ars medicina” com’era intesa in passato, con medici attenti e scrupolosi alle caratteristiche uniche del paziente che non è un numero ma va coinvolto in tutto il processo di analisi e cura.
Ovviamente un libro non può fare tutto questo, ma è un ottimo punto di partenza per intraprendere il giusto approccio nei confronti di questa scienza-arte nei cui confronti c’è ancora troppo fatalismo, nonostante le tragedie provocate dai tumori, il “male del secolo” che possiamo chiamare come “male del benessere“, ormai diventate diffusissime, praticamente familiari.
E allora iniziamo dai nemici, cioè quei cibi che dovremmo evitare o il più possibile limitare in base alle indicazioni della dottoressa Di Fazio: prima di tutto i cibi e le bevande pronte, gli alimenti precotti, pronti semplicemente riscaldandoli in pochi minuti di microonde, le bibite zuccherate (e peggio ancora quelle light, “senza zucchero“), insomma tutto ciò che è già noto da tempo come junk food e che ai lettori abituali di MeteoWeb non abbiamo certo bisogno di elencare.
Gli altri 3 nemici della nostra salute sono lo zucchero (e quindi i dolci), il latte e tutti i suoi derivati e il glutine (quindi prodotti da forno, pasta, pane e pizza a meno che non siano davvero integrali o di farine alternative).
A fronte di questi nemici, ci sono altrettanti amici: prima di tutto le verdure e i legumi, ma anche le uova e il pesce.
Attenzione, infine, alla frutta e alla carne: la dottoressa smentisce tanti luoghi comuni! La frutta, ad esempio, andrebbe mangiata solo una volta al giorno, a colazione, perchè è ricca di zuccheri, e non bisogna mai mangiare insieme frutti differenti (dispiace per gli amanti delle macedonie), e soprattutto evitare di mangiare frutta dopo i pasti come molti fanno solitamente. La carne, invece, va bene purchè non si esageri e si privilegi quella biologica, magra e di qualità: uno strappo consentito una volta ogni 10-15 giorni. Un lusso domenicale insomma, magari non di ogni domenica.
Per le persone sane che vogliono nutrirsi bene per salvaguardare la loro salute, si può consentire qualche “strappo” anche con i dolci, qualche buon formaggio, qualche fettina di prosciutto crudo di qualità (di Parma o il San Daniele), ma appunto che sia uno “strappo”, una volta ogni due settimane, possibilmente anche oltre. Ovviamente il discorso cambia con chi è già ammalato e deve lottare per guarire, non solo di tumori ma anche di altre malattie serie come il diabete o ipertensione: in questi casi bisogna completamente dimenticarsi di qualsiasi dolce, di ogni tipo di frutta, della carne, del latte e di tutti i suoi derivati e persino di alcune verdure come pomodori, peperoni e melanzane.
Sarebbe troppo impegnativo in un solo articolo elencare tutti i dettagli trasmessi dall’esperta in 303 pagine di libro: per ogni “no” c’è una spiegazione chiara, così come per ogni “sì“. Potremmo – o forse dovremmo – scrivere articoli su articoli grazie agli spunti di questo libro sul glutine e sui grani, sul latte e i latticini, sulla lavorazione dei formaggi e degli insaccati… Per il momento ci auguriamo di aver riportato in modo corretto – seppur in estrema sintesi – i consigli forniti dalla dott. ssa Di Fazio nel suo libro che dovrebbero leggere tutti, nonostante la prelibata distrazione fornita dalle succulente ricette che nella parte finale del libro ci hanno stuzzicato il palato. Una “ciliegina sulla torta“, tanto per rimanere in tema, per chi vuole trasformare i consigli del libro in esempi concreti di come si può mangiare bene e di gusto ma al tempo stesso in modo sano evitando gli alimenti e gli ingredienti che fanno male alla nostra salute.