“Solar orbiter è una missione grande e ambiziosa che rivoluzionerà la fisica solare come la conosciamo oggi“, lo ha detto Fabio Favata, coordinatore dei programmi scientifici dell’Esa, ad askanews, alla vigilia del lancio della missione Esa/Nasa “Solar Orbiter” (SolO). La missione, che andrà a studiare da vicino la nostra stella, vanta un’importante partecipazione italiana nella tecnologia che sarà presente a bordo, grazie all’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, alle università di Firenze, Genova, Padova, Urbino e Torino, all’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), al Cnr e all’industria aerospaziale nazionale con Leonardo che ha fornito due sensori di assetto stellare per permettere alla sonda di orientarsi nello Spazio e Thales Alenia Space che ha fornito lo scudo termico per conto di Airbus Defence and Space e il coronografo Metis, in consorzio con OHB Italia per lo studio della corona solare.
“Ovviamente l’influenza del Sole sulla Terra è grande. Solar Orbiter, a cui l’Agenzia spaziale europea sta lavorando ormai da una decina d’anni, ci permetterà di avvicinarci al Sole come mai prima, con delle telecamere per guardare delle immagini e ci permetterà anche di guardare i poli del Sole lì dove ci aspettiamo che buona parte dei fenomeni magnetici abbiano luogo. È una missione importante per l’Italia, vi è uno strumento italiano a bordo, costruito in Italia da scienziati italiani”, ha concluso Favata.