“L’analisi della situazione epidemiologica regionale dimostra che le limitazioni adottate con le Ordinanze richiamate nel presente provvedimento, si sono dimostrate efficaci e appare necessario non disperdere il risultato delle azioni fino ad oggi poste in essere“, e che “l’analisi dei dati prodotta dal Settore n. 9 del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie ha fatto rilevare, alla data del 27 aprile 2020, un valore del Rapporto di replicazione (Rt) con daily time lag a 5 giorni, pari a 0,63; in generale, valori inferiori ad 1 indicano che la diffusione dell’infezione procede verso la regressione“.
Ecco perchè la Calabria può permettersi di ripartire: è la Regione meno colpita d’Italia, da ormai 11 giorni ci sono pochissimi nuovi casi giornalieri a fronte di svariate migliaia di tamponi (il 28 aprile il record di appena 1 nuovo caso su 2.000 persone sottoposte a test!) con percentuali inferiori all’1% di positivi sui controllati giornalieri. Il virus non sta circolando in Calabria e la Regione ha deciso di lanciare la fase 2 in anticipo, riaprendo già da oggi, Giovedì 30 Aprile, i mercati all’aperto, i bar, i ristoranti e le pizzerie che hanno tavoli all’aperto, che già in questo periodo dell’anno grazie al clima mite della Calabria, sono molto diffusi soprattutto nelle città costiere della Regione. Tutti gli esperti hanno spiegato che non ci si contagia in giro, perchè il virus non è nell’aria, quindi poter mangiare un cornetto, un gelato o una pizza all’aperto, con le dovute misure anti-contagio, non farà male a nessuno. Ovviamente in piena cautela: nell’ordinanza, che alleghiamo in coda all’articolo, la Regione impone ad esercenti e ristoratori le normative anti-contagio che dovranno adottare se vogliono riaprire. Necessario, anche per i calabresi che potranno andare a pesca, praticare sport all’aperto e avere maggiori libertà, rispettare le direttive di distanziamento sociale. Ecco perchè il governatore Santelli parla di “fiducia” con i cittadini, apprezzandone il senso di responsabilità avuto fino ad oggi e chiedendone altrettanto per la “fase 2”.