Coronavirus, l’Iss: “La vera arma per contrastarlo è l’igiene delle mani”

Le mani curano, dando assistenza e conforto. Ma vanno anche curate, perché sono la prima arma a disposizione di tutti per la difesa da tutte le infezioni, a partire dal Covid
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Le mani curano, dando assistenza e conforto. Ma vanno anche curate, perché sono la prima arma a disposizione di tutti per la difesa da tutte le infezioni, a partire dal Covid. E’ questo il messaggio del video realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) per la Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani che si celebra domani e diffuso sui canali social con l’hashtag #nonsolomascherine.

In Italia ogni anno vengono stimati 200.000 casi di infezioni da germi resistenti, 4 persone ogni 100 nelle lungodegenze e 6 pazienti ogni 100 in ospedale o a domicilio hanno una infezione correlata all’assistenza. Il 30-50% di queste potrebbero essere prevenibili e uno dei modi principali è proprio l’igiene delle mani. Ma la media del consumo di soluzioni igienizzanti nelle strutture sanitarie è di 15 ml per paziente al giorno, al di sotto del minimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (20 ml).

Gesto molte volte dato per scontato, lavarsi le mani va fatto spesso, non solo da parte di operatori sanitari, come infermieri ed ostetriche, ma da parte di tutta la popolazione. Diversi sono, invece, gli errori che si fanno nel lavarle e che vanno evitati, soprattutto in un momento di emergenza da coronavirus.

Per essere eseguito in modo corretto, il lavaggio con acqua e sapone (o con un disinfettante per mani a base di alcol con almeno il 60% di alcol) non deve durare meno di 40-60 secondi. Inoltre, non bisogna dimenticare di pulire gli spazi tra le dita e di togliere gli anelli. Alla fine del lavaggio non bisogna toccare i rubinetti o maniglie, ma utilizzare un fazzoletto o la piega del gomito per evitare che le mani pulite entrino a contatto con superfici sporche.

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