Martina Colombari è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.
La showgirl ha raccontato: “Queste prime ore di libertà? Io sono rimasta a Milano con la mia famiglia per tutto il periodo del lockdown. Ieri sono tornata a Riccione, dove io e mio figlio abbiamo ancora la residenza. Siamo rimasti a casa, con mio padre e mia madre, che ci hanno preparato un’ottima cena, un pranzo fantastico. Poi sono andata a trovare mia cugina che ha appena partorito, sono andata a trovare mia nonna, che vive nella casa accanto alla nostra, siamo stati molto in famiglia, non ci vedevamo da tre mesi. Poi ho fatto una corsetta sul lungomare, sulla ciclabile. Ho fatto un po’ di sport, la spesa, sono stato molto tranquilla. Anche se è tutto ripartito, questi primi giorni erano dedicati alla famiglia, agli affetti che mi sono mancati di più. Ho prenotato il parrucchiere, nei prossimi giorni ci andrò. Sono cose futili, ma sono aspetti che fanno parte della nostra quotidianità. C’è gente che ci lavora dietro”.
Ancora la Colombari: “Sono curiosa di vedere come torneremo al cinema e a teatro, mi aspettavo accadesse più avanti. Voglio anche tornare al ristorante, è un settore che deve ripartire. Dobbiamo essere uniti, farci coraggio, dobbiamo sfidarlo anche un po’ questo virus, se sei un soggetto sano non puoi continuare ad aver paura e a vivere blindato. Ovviamente con tutte le tutele. Non sono una persona incosciente, la vita deve andare avanti, più passa il tempo più si farà fatica a ripartire. Se ne usciremo migliori? Sicuramente diversi. Abbiamo fatto tre mesi di pulizie. In casa, tra i contatti, dentro di noi. Abbiamo capito quello che conta veramente, ci siamo guardati allo specchio, abbiamo fatto un elenco di quello che è importante portare avanti e di quello che non ha senso. La vita è breve, bisogna prendere le distanze da quello che non ci fa bene. Da relazioni o da rapporti che ci ingrigiscono. Bisogna capire quali sono le qualità che abbiamo, trovare sfide nuove e differenti”.
Sul rapporto con il marito, Alessandro Costacurta: “Non ci sono stati problemi, tant’è che domenica mio marito è stato fuori tutto il giorno e mi è mancato. Ero in casa da sola ed ero persa, non riconoscevo più la casa, gli spazi, mi sentivo un po’ abbandonata. La quarantena di coppia è andata bene, siamo anche molto bravi nel rispettare gli spazi dell’altro, ci conosciamo talmente bene che capiamo se abbiamo voglia di parlare o viceversa“.
Sul rapporto con il figlio: “Avendo un sedicenne in casa, è stata difficile. Per loro la vita non è la casa, per loro la vita è fuori. Gli amici sono fuori, i locali sono fuori, la bicicletta, il motorino, è tutto fuori. Sono un po’ fuori di testa, non solo fuori di casa. Sono complicati da gestire, è un mondo complicato, faticoso, è tutto a portata di mano, è il mondo dei balocchi. Non possiamo neanche replicare quello che hanno fatto i nostri genitori con noi. Periodo storico complicato, non sono disposti a fare sacrifici, il loro mondo reale non corrisponde alla realtà, è tutto dettato dal digitale, dai social, da quello che vivono sugli smartphone. Ma quella non è la vita”.
Sui social: “Ho molti follower su Instagram e cerco di far vedere una Martina reale. Sui social si lamentano perché sono troppo muscolosa o troppo magra. Mi arrabbio molto quando dicono che sono un cattivo esempio per le ragazze, che porto il messaggio della donna anoressica. Non si rendono conto che l’anoressia è una malattia che porta alla morte, è come se mi accusassero di incitare alla magrezza. Le ragazze che soffrono di anoressia e bulimia soffrono per mancanza d’amore, sicurezza, affetto, una violenza subita, un lavoro perso. E quindi mi spiace perché mi incolpano di un qualcosa che io veramente non faccio. Non si rendono conto che con le parole si feriscono le persone. Mi dà molto fastidio. Spesso li lascio perdere, quando però iniziano ad essere pesanti o scrivono cattiverie è giusto rispondergli. Va bene la democrazia, va bene che sei un personaggio pubblico, però c’è differenza tra un commento, una critica, o una minaccia. Bisogna tornare ad avere maniere gentili che ci siamo un po’ dimenticati. Questo fatto che i social ci avvicinano non significa che una pacca sulla spalla è concessa. Ci siamo dimenticati che cos’è l’educazione. Se tu mi incontrassi per caso, avresti il coraggio di dirmi certe cose? Non credo. E allora cosa ti dà il coraggio di dirmi che sono una anoressica schifosa?”.