Germania, Francia, Danimarca, Svezia, e ora anche Belgio, solo per citarne alcuni. Si tratta di tutti quei Paesi che, nonostante siano stati colpiti dall’epidemia di Coronavirus hanno pensato comunque ai bambini, alla loro formazione, alla scuola. Le ultime decisioni in ordine di tempo sono quelle prese dal Belgio, che ha deciso di tornare il più presto possibile alla normalità, dopo il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19. Il governo presieduto da Sophie Wilmès ha riferito come, dopo una parziale riapertura di alcune classi lo scorso 18 maggio, il 2 giugno le scuole materne sono tornate a funzionare pieni regimi e da oggi, 8 giugno, anche le elementari. Senza mascherina, senza distanze sociali, senza plexiglass.
Il rischio per i più piccoli, si sa, è più bassi rispetto agli adulti: la probabilità di contagio è inferiore. L’esecutivo federale di Bruxelles ha così stabilito che per i bambini non sono necessarie misure precauzionali proibitive. Unico accorgimento da prendere: alle elementari è consigliata la mascherina agli insegnanti nel caso in cui non riescano a rispettare la distanza di sicurezza dai bambini. Mascherine e social distancing sono invece consigliati tra i membri del personale della scuola e tra questi e i genitori.
La decisione è arrivata dietro consiglio degli esperti del governo, i quali “indicano che gli studi e l’esperienza acquisita in diversi Paesi dimostrano che i bambini sono da un lato meno colpiti dal virus e, dall’altro, meno contagiosi“, dunque “la riapertura delle scuole non porterà a una significativa impennata dell’epidemia, a condizione che alcuni protocolli continuino a essere scrupolosamente seguiti”. Inoltre, secondo il governo, “la non scolarizzazione ha un impatto importante sullo sviluppo generale, mentale e sociale dei bambini e delle loro famiglie“.
Ovvio che alcune norme di sicurezza dovranno essere rispettate, prima fra tutte l’aerazione delle classi, tenendo lezioni quando possibile e facendo lavare con regolarità le mani ai bambini. Ogni scuola dovrà dotarsi di piani di emergenza in caso diventi un focolaio del contagio. “Le diverse autorità organizzatrici, sulla base delle loro realtà locali e dei vincoli specifici, possono scegliere di posticipare o adattare questa nuova fase di ripresa delle lezioni”, ha dichiarato il ministro dell’Educazione di Bruxelles e Vallonia, Caroline Désir. Inoltre, tutti i genitori preoccupati che non si fidano delle decisioni governative, potranno decidere di non mandare i figli a scuola, senza essere perseguiti, ma trovando delle soluzioni alternative.