Dove il Covid non può arrivare: la storia di Gisbert, l’eremita tedesco che da 42 anni vive in una grotta di Filicudi

La storia di Gisbert, l'eremita tedesco che da 42 anni vive in grotta nell'isola di Filicudi: la sua scelta di vita che nell'era coronavirus fa riflettere
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In tempi di Coronavirus, c’è qualcuno che non teme l’isolamento ma anzi, lo ha scelto come stile di vita. Lui è Gisbert Lippelt, ha 73 anni ed è eremita da 42. L’uomo, nato in Germania, figlio di un architetto e di un giudice, per la prima parte della sua vita ha lavorato come secondo ufficiale, girando il mondo con le navi da crociera. A un certo punto, ha dato un taglio netto alla sua vita e ha realizzato la sua “casa” in un antro naturale di contrada Serro in una grotta di Filicudi, a 400 metri sul livello del mare.

La prima volta che Gisbert scoprì le Eolie fu nel 1968, navigando a bordo di uno yacht di amici. Fu così che si innamorò delle sette isole dell’arcipelago cominciando a conoscerle una dopo l’altra. “Stromboli è bella – dice all’Ansa – ma ‘Iddu’ (il vulcano ndr) non scherza, Panarea è troppo piccola, Salina ha le auto, Lipari ancora di più, Vulcano ha quell’odore di zolfo che non sopporto, Alicudi è solo un cono, Filicudi invece è a misura d’uomo. Per questo l’ho scelta”.

E così si innamora. “Da New York dove mi trovavo – racconta – ho affittato una villa nel borgo bellissimo di Pecorini. Dovevo rimanere due mesi, ma sono diventati cinque, Vicino al mare pero’ non mi trovavo bene. Ho iniziato ad esplorare l’interno dell’isola, ho conosciuto gli abitanti che mi hanno ben accolto e una vecchietta mi ha accompagnato fino a questa grotta in località Serro dicendomi ‘qui si vive d’aria’. Non c’era nulla. Solo tantissimi fichi d’india. Ma era un posto magico con un panorama unico. Ho iniziato a scavare la montagna per circa sei mesi fino a quando non ho realizzato il mio Eden in terra”.

In questi anni Gisbert dice di essersi organizzato perfettamente, nonostante tutti i problemi da affrontare per una persona che deciso di fare questa scelta estrema senza luce, elettrodomestici, tv e acqua diretta. “La vecchietta mi ha insegnato come vivere lontano da tutti e da tutto – spiega – imparando a bere l’acqua piovana. Per lavarmi uso solo l’acqua del cielo, per mangiare i frutti della terra. Con tante spremute di fico d’india passate al setaccio. Mangio anche la cosiddetta ‘scocca’ del frutto: tolgo la buccia e l’interno di quella piu’ giovane si fa fritta. Buonissima e piena di sostanze”.

Ma nonostante questa vita da eremita Gisbert continua a mantenere i contatti con il mondo e a tenersi informato anche sulla pandemia in corso: “Ho un telefonino che ricarico con il pannello solare per chiamare ogni tanto gli amici, ascolto le notizie grazie a una radio alimentata sempre con pannello solare, seguo quello che sta succedendo nel mondo a causa del Covid, ma io in questi anni non ho mai avuto problemi di salute e poi qui sono al sicuro”. All’interno della grotta spicca anche un mappamondo. “Mi ricorda tutti i paesi che ho avuto la fortuna di visitare in gioventù“, dice l’ex ufficiale tedesco andando con la memoria agli anni in cui navigava e faceva conquiste. “In questa grotta sono venute a trovarmi anche alcune delle mie ‘morose’, ma dopo qualche giorno sono scappate…“.

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