Il mostro di Loch Ness è forse la più famosa creatura marina che si ricordi a memoria d’uomo e il suo mito è ancora talmente vivo che negli anni sono stati impiegati sottomarini, sonar e recentemente persino satelliti per cercarlo.
Tuttavia, il Lago di Ness cela meravigliose sorprese anche ai turisti che non riescano a intravedere Nessie tra le sue acque profonde 230 metri e antiche di 400 milioni di anni.
Il paesaggio scozzese tra montagne silenziose, foreste lussureggianti e distese di erica che abbracciano le nebbie mattutine sul lago sono una visita che merita interesse anche per le numerosissime attrazioni e attività sportive e ricreative messe a disposizione dei visitatori.
Loch Ness il più grande dei laghi scozzesi
Il lago (loch) di Ness non ha bisogno di presentazioni perché il mistero e la leggenda del mostro di Loch Ness affascinano sin dal VI secolo quando Nessie (il soprannome con cui è conosciuta la creatura) si mostrò per la prima volta a san Columba.
Il lago di Loch Ness è il più grande volume di acqua dolce delle Isole Britanniche e contiene più acqua di tutti i laghi, i fiumi ed i bacini dell’Inghilterra e del Galles messi insieme e collega la costa orientale di Inverness con la costa occidentale di Corpach.
Questo lago dalle acque nere di torba stretto e lungo 37 chilometri, si formò 400 milioni di anni fa a causa di un movimento tellurico e oltre ad alimentare la fantasia di narratori e appassionati di misteri è una meta gettonata dai turisti e dai naturalisti anche per le bellezze naturali che vi si possono ammirare.
Il lago, insondabilmente profondo è avvolto quasi sempre dalla nebbia e anche in piena stagione estiva appare quasi sempre uggioso e freddo a causa delle montagne da cui è circondato e che incanalano l’umidità verso le acque.
Attrazioni e turismo a Loch Ness
Una delle esperienze più indicate per conoscere il paesaggio è quello di prenotare una crociera in barca a Loch Ness. Questa possibilità è offerta da molte agenzie che offrono il servizio soprattutto nella zona settentrionale di Inverness.
L’itinerario che parte dalla foce del fiume Ness è quello più suggestivo, mentre una variante per gli appassionati di ittica è il tour con la possibilità di pescare nel lago. Le crociere hanno di solito una durata che va da 1 a 3 ore e consentono l’accesso anche ai disabili e la possibilità di farsi accompagnare dai propri animali domestici.
Quasi tutte le barche poi hanno dei monitors che mostrano l’attività dei sonar e consentono ai bambini di sbirciare se Nessie passa a salutare.
Nel villaggio di Drumnadrochit, presso il Loch Ness Centre & Exhibition, attraverso un mix di animazioni, laser ed effetti speciali si può scoprire la storia di Loch Ness dall’era glaciale al terzo millennio ed esplorare i misteri del lago attraverso sette sale a tema.
Nessieland è, invece, un’esibizione informativa su Loch Ness per scoprire i fatti che si celano dietro la leggenda del celebre mostro ripercorrendoli attraverso filmati subacquei, pannelli espositivi, ritagli di stampa, fotografie e materiale raccolto dai testimoni oculari che parlano anche nel documentario multilingue che spiega le esperienze dirette, le ricerche sul mostro e persino i più celebri scherzi che sono stati studiati da bontemponi di tutte le età.
Una delle cose da non mancare è peregrinare attraverso il South Loch Ness Trail, un percorso che si estende per 45 chilometri da Torbreck a Loch Tarff. Inaugurato nel 2011, il sentiero segue strade secondarie, sentieri costruiti e piste forestali che si rendono adatte sia agli escursionisti, che ai ciclisti ma anche agli amanti delle passeggiate a cavallo.
Il percorso consente di attraversare i paesaggi selvaggi del lato meridionale del lago, quello meno trafficato dal turismo abituale, e magari svicolare verso piccoli villaggi che si trovano nei pressi del sentiero come Foyers e Dores, prima di raggiungere il punto più panoramico a circa 400 metri di altezza e che è noto come Suidhe.
Qui la vista si perde sulle acque e consente di attraversare le foreste, le torbiere e le distese di erica che punteggiano gli ampi spazi della regione dei laghi.
La leggenda del mostro di Loch Ness
La leggenda del mostro di Loch Ness pare che abbia avuto inizio nel Medioevo; il primo avvistamento di questa creatura avvenne nel 564 d.C. da parte del monaco irlandese san Colombo che si fregiò del merito di aver ricacciato il mostro nelle acque grazie alle sue preghiere, dopo che lo stesso aveva divorato un suo fedele servitore.
Il mostro marino descritto era una creatura lunga e sottile di colore verde, con il corpo globiforme e la testa e la coda di un serpente, non dissimile da quello che doveva essere l’aspetto di un brontosauro.
Nonostante i molti testimoni delle sue apparizioni, si tratta di una creatura timida che abita i recessi più profondi del lago scozzese ed emerge solo saltuariamente perché preferisce l’oscurità degli abissi alla luce del giorno.
Il mito di Nessie è probabilmente collegato allo spirito delle acque che popola numerose leggende del folklore scozzese e ritornò in auge agli inizi del XX secolo quando nel 1917 il mostro spaventò a morte due fratellini.
Più tardi, negli anni Trenta del Novecento, quando iniziarono i lavori per la strada che costeggia il lago, le popolazioni locali rievocarono le antiche paure e a temere il mostro che sarebbe certamente stato risvegliato dal trambusto dei lavori.
Fu allora che ripresero gli avvistamenti e nel 1934, R. K. Wilson, un chirurgo di Londra, ebbe la fortuna di fotografare il lungo collo di Nessie che appariva come quello di un dinosauro marino della famiglia dei plesiosauri, nello scatto passato alla storia come Surgeon’s Photo.
Sebbene in seguito si scoprì che si trattava di una foto truccata realizzata con una sagoma a forma di serpente attaccata a un sottomarino giocattolo, gli avvistamenti si susseguirono sempre più numerosi, probabilmente anche perché incoraggiati dagli albergatori locali che videro rapidamente incrementare il flusso turistico e le loro entrate.
Resta un mistero quello di Nessie che ognuno deve sciogliere da se, non perdendo l’occasione di scrutare tra le acque ondulate del lago e lasciarsi trasportare dal vento della propria fantasia.