Terremoto Croazia: chiesa distrutta a Zazina, persone sotto le macerie. Italiani a Zagabria: “Shock estremo, si ballava come fossimo in una barca” [FOTO e VIDEO]

Il terremoto ha completamente distrutto la chiesa a Zazina, vicino a Sisak, in Croazia: si cercano le persone intrappolate tra le macerie
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Mentre si aggrava il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 6.4 che ha colpito Petrinja, in Croazia, dove la distruzione è stata paragonata a quella di Hiroshima, si registrano danni anche nelle aree vicine all’epicentro. Il terremoto ha completamente distrutto la chiesa a Zazina, vicino a Sisak, lasciando alcune persone intrappolate all’interno. Lo ha detto Damir Trut, viceministro degli Interni e comandante della Protezione Civile, all’emittente Rtl. Secondo Trut, due persone risultano disperse sotto le macerie e in molti sono rimasti feriti. “La prima cosa da fare è salvare le persone che sono rimaste sotto le macerie, ce ne sono ancora solo alcune a Zazina. Dopodiché, le rovine verranno ripulite”, ha detto Trut a Rtl.

‘Una grande tragedia ha colpito la nostra comunità. Molti edifici civili e religiosi sono stati danneggiati. Non siamo ancora a conoscenza se ci siano delle vittime ma riceviamo messaggi che ci informano di persone ancora sotto le macerie. Speriamo siano ancora vive, preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti’‘, dice il vescovo di Sisak, monsignor Vlado Kosic. ‘‘Cerchiamo di restare uniti anche in questa tragedia che ha colpito tutta la Croazia e in particolare la nostra diocesi di Sisak, così come siamo stati uniti in molte altre tragedie che hanno colpito la nostra comunità nel recente passato, come la guerra e la pandemia in corso”.

Italiani a Zagabria: “Shock estremo, si ballava come fossimo in una barca”

E’ stato uno ”shock estremo’‘, ma ”tra noi italiani non ci sono feriti, stiamo tutti bene’‘. Lo ha detto all’Adnkronos Daniela Dapas, presidente Comunità degli italiani di Zagabria, raccontando di una ”scossa fortissima. Siamo in un edificio nuovo, vicino al centro, si ballava come fossimo in una barca, la scossa è stata più forte di quella di marzo”. E aggiunge: ”ho paura a dirlo, ma credo che molta gente se ne andrà da Zagabria”, dice riferendosi ai circa mille italiani che vivono nella capitale croata (secondo dati dell’ambasciata), 500 dei quali sono soci della sua associazione. Nella capitale ”ci sono meno danni rispetto al luogo dell’epicentro, dove c’è stata una vera tragedia”, ma ”io non riuscivo a smettere di tremare, ho dovuto prendere un calmante”.

A Zagabria, ”i palazzi che erano stati danneggiati dal terremoto di marzo, ora sono stati ulteriormente danneggiati. Ho una casa in centro di mia nonna, ad aprile l’abbiamo rimessa a posto e ora dobbiamo ricominciare. Sono edifici costruiti a fine ‘800, non hanno un sistema antisismico”, spiega. Dapas ricorda ”il terremoto che nel 1881 ha distrutto tutta Zagabria, perché qui vicino c’è una zona molto sismica. Sono stati ricostruiti palazzi bellissimi, ma non sono antisismici e a marzo i danni sono stati fortissimi. Allora abbiamo ricevuto aiuti da tutta Europa e stavamo iniziando a sistemare. Ora si riparte tutto da capo”.

‘E’ stato un momento molto difficile, abbiamo avuto molta paura, ma per fortuna stiamo tutti bene’‘. Lo racconta all’Adnkronos Marietta Di Gallo, presidente della comunità degli italiani a Kutina, vicino all’epicentro del sisma. ”Nel momento della scossa stavo insieme alla comunità degli italiani e siamo rimasti scioccati. E’ stata la scossa più violenta mai registrata in Croazia”, ricorda Di Gallo, che si trovava a una trentina di chilometri da Petrinja. ”Non ho notizie di italiani lì a Petrinja, ma ho contattato due famiglie di italiani amici miei a Sisak e per fortuna stanno bene”, dice rivendo i momenti di tensione seguiti alla scossa e al fatto che i contatti siano stati interrotti perché ”le linee telefoniche sono andate tutte in tilt’‘.

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