Terapia di coppia “breve”: a cosa serve e come funziona? Quando e perché rivolgersi a un esperto?

La dott.ssa Federica Faustini, psicologa e psicoterapeuta, spiega cos'è e a cosa serve la terapia di coppia "breve"
MeteoWeb

Litigi, incomprensioni, silenzi: situazioni che molte coppie vivono quotidianamente, spesso senza intervenire, rendendo il rapporto sempre più a rischio di una rottura definitiva. Questo perché è diffusa credenza che rivolgersi a uno psicologo rappresenti un ultimo tentativo di recuperare sentimento e trasporto: non è così, soprattutto quando a rompere l’equilibrio è la ricerca di un figlio che non viene coronata.

Terapia di coppia: quando e perché rivolgersi a un esperto

Dott.ssa Federica Faustini
La dott.ssa Federica Faustini, psicologa e psicoterapeuta responsabile del centro B-Woman di Roma

Di solito una coppia – spiega a MeteoWeb la dott.ssa Federica Faustini, psicologa e psicoterapeuta responsabile del centro B-Woman di Roma si rivolge dal terapeuta quando ritiene di aver tentato il tutto per tutto per porre fine alla crisi che sta vivendo, senza però aver raggiunto il risultato desiderato. A volte è il motivo della crisi a generare conflitti, incomprensioni, altre volte è il modo in cui la coppia ha provato a gestire il momento di stallo a risultare disfunzionale. Tutto questo viene acuito dalla situazione difficile di non riuscire ad avere un bambino e magari l’aver intrapreso un percorso di fecondazione assistita.
La terapia di coppia che spesso funziona di più in questi casi è una terapia breve, strategica-sistemica, che ha l’obiettivo di aiutare ogni partner ad assumere un nuovo punto di vista sulla situazione e di comprendere le proprie responsabilità nell’aver determinato la crisi. Un secondo obiettivo è quello di aiutarli ad esplorare le reciproche modalità relazionali e comunicative, individuando quegli elementi che generano e alimentano le situazioni di tensione: aspettative non realistiche, fraintendimenti, incapacità di porsi dalla prospettiva dell’altro. L’obiettivo finale sarà quello di riattivare un dialogo aperto e comunicativo, di imparare a gestire autonomamente i momenti di blocco e di imparare ad alimentare il proprio legame affettivo, intimo e sessuale
“.

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