Nuove violente scosse di terremoto stanno colpendo la Nuova Zelanda, dopo il sisma di magnitudo 7.4 che nel primo pomeriggio italiano ha fatto scattare l’allerta tsunami. Alle 18:41 italiane (le 6:41 in Nuova Zelanda), si è verificato un altro terremoto di magnitudo 7.4, con epicentro nel mare intorno alle isole Kermadec. L’evento è avvenuto a 20km di profondità. Poi alle 20:28 italiana (ore 8:28 locali) si è verificato un altro sisma di magnitudo 8.1 ad una profondità di 2km.
Nell’area, è in corso uno sciame sismico con scosse di magnitudo superiore a 5. In quest’area di “subduzione”, la placca tettonica del Pacifico si scontra con la placca australiana producendo un gran numero di terremoti.
Emessa un’allerta nazionale: “Ci aspettiamo che le aree costiere della Nuova Zelanda sperimentino correnti forti e insolite e innalzamenti di marea imprevedibili sulla costa”. Le correnti e l’innalzamento di marea possono ferire o far annegare le persone e rappresentare un pericolo per nuotatori, surfisti, pescatori, piccole imbarcazioni e chiunque si trovi vicino alla costa. La protezione civile ha esortato tutti gli abitanti della costa est di allontanarsi “immediatamente” dal mare e raggiungere località più in alto per evitare di essere travolti dalle acque in caso di tsunami. L’appello della National Emergency Management Authority ad addentrarsi il più possibile nell’entroterra o salire in aree più elevate è stato rivolto alla popolazione di Northland, East Cape e l’isola della Grande Barriera.
Lo Tsunami Warning System statunitense ha avvisato che la scossa più forte potrebbe causare onde di tsunami di 1-3 metri nella Polinesia Francese e onde fino ad 1 metro a Niue, Nuova Caledonia e Isole Salomone. Onde di tsunami di alcuni decimetri sono state osservate dai mareografi in Nuova Zelanda e nelle isole del Pacifico sudoccidentale.