Il 6 aprile ricorre l’anniversario del devastante sisma che colpì L’Aquila e le località vicine nel 2009. Il terremoto, di magnitudo momento (Mw) 6.3 e magnitudo Richter (Ml) 5.8, avvenne alle ore 3.33, in piena notte.
L’epicentro della scossa più forte a pochissima distanza dalla città de L’Aquila, in Abruzzo. L’impatto del sisma sulla antica città abruzzese e su tanti paesi, borghi e località vicine, fu devastante. Nei crolli avvenuti nella notte persero la vita oltre 300 persone (309 contando anche i feriti deceduti in seguito). Oltre 1600 furono i feriti, ed 80.000 gli sfollati. venne colpita al cuore la città de L’Aquila, sia nel centro storico antico che in periferia, dove vennero danneggiate e distrutte anche edifici e strutture di più recente costruzione. Uno dei crolli rimasti emblematici di quel terremoto fu quello della Casa dello Studente, dove dormivano decine di studenti universitari.

Il sisma de L’Aquila è stato uno dei più devastanti della storia recente d’Italia, il più pesante in termini di vittime e danni da quello dell’Irpinia del 1980.
Ancora una volta l’Italia si trovò a piangere morti che potevano essere evitate: da tempo infatti si conosceva l’elevata sismicità di quell’area, ma l’edilizia si mostrò del tutto inopportuna a resistere a un terremoto di quelle proporzioni. In certi casi addirittura per via di costruzioni realizzate illegalmente e senza seguire i criteri antisismici stabiliti per legge. Un altro elemento che ha tenuto banco per molti anni a seguito di quella catastrofe, furono le rassicurazioni alla popolazione da parte della Commissione Grandi Rischi, proprio alla vigilia del sisma: un fatto diventato poi un caso giudiziario di eco internazionale.
Anche la ricostruzione della città (ancora in corso e in certemolte aree del tutto incompiuta) è stata al centro di una vera e propria bufera, costellata di indagini, inchieste, rinvii a giudizio, proteste da parte della popolazione per la mancata ricostruzione.
A partire dall’8º anniversario, nel 2017, il ricordo del sisma de L’Aquila si fonde con il più recente e ugualmente doloroso ricordo del terremoto che dal 24 agosto 2016 ha colpito la zona di Amatrice, Visso e Norcia, fra L’Umbria, il Lazio e le Marche. Un dolore che deve però spronarci a cambiare l’Italia, metterla in sicurezza da futuri eventi sismici che sicuramente un giorno torneranno a colpirla, in qualsiasi punto del suo territorio così geologicamente inquieto.